la storia

Coronavirus, 450 euro di multa perché in spiaggia di fronte casa. “Che amarezza”

450 euro di multa perché si trovava sulla spiaggia. Esattamente di fronte casa, a San Saba. Intorno non c’era nessuno, almeno nel raggio di un chilometro. Stava facendo due passi e stava persino raccogliendo spazzatura abbandonata sul litorale, perché è un’attività che fa spesso per senso civico e perché vuole bene a quel luogo che è casa sua. La Polizia Municipale di Messina però non ne ha voluto sapere niente. E per un giovane messinese è scattata una multa da 450 euro perché le restrizioni di questa emergenza Coronavirus non consentono di stare in spiaggia.

A raccontarlo con amarezza è il protagonista di questa disavventura. Lo fa attraverso una lettera che ha inviato anche al sindaco Cateno De Luca. Non attacca nessuno, è consapevole della necessità dei controlli e del rispetto delle regole. Ma si sarebbe aspettato altrettanta attenzione da chi vigila sul territorio anche per tutte le volte che ha segnalato disservizi e disagi dal villaggio di San Saba.

La lettera a De Luca

«Scrivo a malincuore e con delusione. Oggi per la seconda volta nella mia vita ho visto una macchina della Polizia municipale nei pressi del villaggio San Saba, nella parte che porta alle rinomate montagne di sabbia. Pensavo fossero venuti per segnalare le discariche abusive lungo la Pineta di Calamona, la strada principale franata e pericolosa al traffico, la mancanza di illuminazione pubblica del piccolo borgo, lo sversamento della fognatura in mare, l’erosione costiera che minaccia le case, un pascolo di 20 mucche che invadono strade e spiagge, la rimozione di barche abbandonate, la verifica edilizia di un gigante di cemento armato spuntato alla foce di un torrente. Problemi noti per gli abitanti del borgo.

Invece, le forze dell’ordine sono venute a verbalizzare un ragazzo che era in spiaggia a 60 passi da casa sua, un ragazzo che dal suo rientro dal nord Italia si è messo in quarantena fiduciaria con tanto di denuncia informatica all’ASP, un ragazzo che estate e inverno passa le sue giornate in questo borgo ormai dimenticato. Tanto che anche l’autista dell’auto che gira per le vie del Comune spegne gli avvisi acustici del sindaco e la disinfestazione COVID-19 neanche si avvicina. Un borgo che sulla strada ha più sabbia che asfalto. Ad oggi per un raggio di 800 m da dove sono stato verbalizzato non c’è presenza di anima viva, un borgo che nel periodo invernale viene depredato da ladri per l’assenza dello Stato. Spero che il verbale di oggi sia accompagnato sulla scrivania del sindaco Cateno De Luca da tanti altri verbali con i dettagli che da anni segnalo a tutte le autorità e senza mai avere un feedback.

450 euro di multa

Per ripagare i 450 euro andrò a fare colletta da mio nonno che è nato in questo borgo, sperando che sia riuscito a prendere la pensione, visto che a San Saba hanno chiuso anche le Poste e magari mi tirerà le orecchie per essermi troppo affezionato ad ogni singolo granello di sabbia di questo villaggio. Che lavoraccio verbalizzare le persone. Chiedo scusa da messinese a tutti quelli che sono stati e saranno verbalizzati per qualsiasi cosa. Ho subìto una violenza silenziosa solamente per aver fatto 60 passi dalla porta di casa. Non per i modi assolutamente diplomatici dei Vigili, ma per la distanza verticale dalla quale mi hanno giudicato.

Sarebbe stato corretto chiedere e verbalizzare tutte le mie dichiarazioni di questo ragazzo, riportandole per intero. Visto che mi sono sentito dire che “nessuno mi ha chiesto di raccogliere la spazzatura dalla spiaggia”. Sono convinto che questa estate sarete presenti quando puliremo la spiaggia o metteremo in sicurezza i massi pericolanti, e ancora più convinto che risponderete alle chiamate quando chiederemo il vostro aiuto. Chissà che questi miei 450 euro non siano primo passo per ottenere la bandiera blu al piccolo borgo. #restiamoumani #bastasceriffi».

Lo sfogo di un normale cittadino che adesso si ritrova a dover sborsare 450 euro. In un periodo difficile per tutti, mentre in tanti hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione a causa dell’emergenza sanitaria. Non si è sentito ascoltato mentre spiegava perché si trovava in quel luogo. Lui parlava e i vigili verbalizzavano. E’ nella sua casa di San Saba dal 7 marzo, quando è rientrato dal nord Italia perché il cantiere in cui stava lavorando ha chiuso. Si è subito messo in isolamento volontario in quella casa a san Saba ed è lì da allora. La sua residenza è in centro città, ma da quando è rientrato a Messina non si è mosso da San Saba. Dunque la sua unica “colpa” è stata quella di trovarsi a camminare in spiaggia, di fronte casa. Senza nessuno intorno.

LE FOTO DELLE SEGNALAZIONI RIMASTE INVECE INASCOLTATE