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Coronavirus: ecco come i Paesi del Nord Europa si preparano alle riaperture

Ormai molti Paesi hanno capito che la battaglia contro il “coronavirus” sarà lunga e faticosa, e quindi bisogna imparare a convivere per un po’ di tempo. Mentre a livello mondiale il numero delle vittime sembra registrare un primo timido calo, con l’epicentro della “pandemia” ormai spostato negli Stati Uniti, alcuni Stati del nord Europa, dopo aver contenuto l’epidemia, ora sono pronti alle riaperture.

In Svizzera, dopo sei settimane di pesanti restrizioni, inizia la famosa “fase 2”. Il Consiglio federale svizzero ha annunciato un piano in tre fasi e a partire da oggi potranno tornare operativi parrucchieri, attività di cosmetica, centri per il giardinaggio, negozi di fiori e di bricolage. Gli ospedali sono autorizzati ad eseguire procedure mediche che erano state rinviate.

Negozi e aziende dovranno rispettare norme igieniche rigorose e garantire che i clienti mantengano il necessario distanziamento sociale, ma secondo le autorità federali non sarà necessario coprire naso e bocca con le mascherine.

Foto di Mikkel Berg Pedersen

Dall’11 maggio altre attività commerciali potranno riaprire, così come le scuole. Gli istituti di istruzione professionale e superiore, le biblioteche, gli zoo e i musei ripartiranno a giugno.

La Svizzera ha registrato poco meno di 30.000 casi totali di contagio e 1.337 morti, secondo l’Ufficio federale della Sanità pubblica del Paese.

Un altro Paese che ha allentato le restrizioni è la Norvegia che oggi ha riaperto le scuole dopo che il governo ha annunciato che l’epidemia di coronavirus è sotto controllo. Una settimana dopo le materne, gli alunni dai 6 ai 10 anni sono tornati sui banchi dopo sei settimane di didattica a distanza. Le classi sono state ridotte a un massimo di quindici studenti.

La Norvegia ha gradualmente iniziato a revocare le limitazioni imposte il 12 marzo: parrucchieri e dermatologi erano già stati autorizzati a riprendere l’attività. Molte misure restano in vigore, come il divieto di eventi sportivi e culturali, le raccomandazioni sul distanziamento sociale e sull’igiene.