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Coronavirus. I librai di Reggio Calabria: “Non avremmo dovuto chiudere”

“Nelle librerie si trova tutto ciò che serve per tenere impegnata la mente, quindi giudico positivamente la decisione della riapertura. Secondo me non dovevano mai essere chiuse”. Così alla Dire Fabio Saraceno titolare della storica libreria reggina ‘Nuova Ave’, presente in città dal 1950 e frequentata in passato anche dallo scrittore calabrese Corrado Alvaro.

Durante il periodo di chiusura – spiega Saraceno – abbiamo comunque cercato di restare attivi, raccogliendo le ordinazioni che arrivavano sulla nostra pagina Facebook o via WhatsApp. La consegna l’effettuavo personalmente, per ammortizzare i costi che, per un piccolo librario, possono essere abbastanza onerosi ma anche per mantenere il contatto con i nostri clienti“. “In questi giorni di riapertura, non essendoci molte persone a passeggio sul corso Garibaldi, abbiamo avuto un calo evidente di vendite – conclude il titolare di Nuova Ave – però grazie ai nostri lettori affezionati e le consegne a domicilio ci consentono di lavorare”.


 “Ritengo che sia giusto che anche le librerie, in questo momento, svolgano il loro servizio, maggiormente in questa regione”. E’ quanto dichiara invece Enzo Caccamo, titolare della libreria-museo ‘Culture’ di Reggio Calabria sulla riapertura delle attività di librerie e cartolerie. “Sappiamo bene – aggiunge Caccamo – che la gente non deve uscire per via dell’emergenza coronavirus. È però altrettanto importante che i pochi studiosi della nostra città sappiano, se hanno esigenze, che possono venire qui a trovare cibo per l’anima. Siamo qui apposta, per dare questo servizio”. “Dalla riapertura – ammette il libraio – non abbiamo avuto molti clienti però l’importante è essere presenti”. (Fonte DIRE)