Coronavirus, Italia in stand by. Stop a cinema e teatri. Sport a porte chiuse

Coronavirus, Italia in stand by. Stop a cinema e teatri. Sport a porte chiuse

Francesca Stornante

Coronavirus, Italia in stand by. Stop a cinema e teatri. Sport a porte chiuse

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giovedì 05 Marzo 2020 - 12:14

Ecco tutte le misure del decreto del Governo che ferma l'Italia fino l 3 aprile. Non solo scuole e Università. Ecco tutto ciò che c'è da sapere

Non solo scuole e Università. L’Italia da oggi è in stand by. Misure drastiche per arginare l’emergenza Coronavirus e provare a evitare il dilagare di nuovi contagi. Il governo Conte lo ha stabilito ieri sera con un decreto che detta regole precise e di fatto ferma l’Italia intera fino al prossimo 3 aprile. Misure di sicurezza sanitaria che però rischiano di mettere in ginocchio molti settori dell’economia nazionale e migliaia di posti di lavoro soprattutto nel turismo e nello spettacolo. Basti pensare che solo considerando la Lombardia si stimano già oltre 7 milioni di mancati incassi per i cinema in sole due settimane e oltre 11 milioni persi per i teatri.

Anche Messina e la sua provincia oggi si trovano a fare i conti con il nuovo decreto. E piano piano viene cancellato o rinviato qualsiasi evento. Il Teatro Vittorio Emanuele ferma la sua attività e programmazione fino al prossimo 5 aprile.

Teatri, cinema, eventi

Sospese manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. 

Stop a congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali in cui è coinvolto  personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità. 

Sport a porte chiuse

Niente eventi sportivi a porte aperte. Il decreto sospende gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato. Nei comuni che però non rientrano nella zona rossa è possibile lo svolgimento di eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Compreso dunque il campionato di calcio di serie A.

Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto delle raccomandazioni di sicurezza.

Viaggi di istruzione

Oltre a scuole e Università chiuse, sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Ospedali, cliniche, case di riposo

Vietato agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso, salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto. L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Lavoro e concorsi

Durante lo stato di emergenza i datori di lavoro possono attuare lo smart working a ogni lavoratore, anche in assenza di accordi individuali. Nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private sono adottate opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati e tali da garantire ai partecipanti la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra di loro.

Restare a casa

Raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati.

Raccomandazioni ai sindaci

I sindaci e le associazioni di categoria devono promuovere la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie anche presso gli esercizi commerciali. Si raccomanda ai comuni e agli altri enti territoriali, le associazioni culturali e sportive, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, senza creare assembramenti di persone.

Disinfettanti per l’igiene delle mani nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico. Sanificazione dei mezzi di trasporto pubblico.

Chi arriva da zone a rischio

Chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato e abbia sostato nei comuni nella zona rossa deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta.

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