Io e Belen sul tavolo da cucina vestite solo col grembiule da cuoche…

"La mia filosofia e': un uomo al giorno toglie il medico di torno. Per me e' una medicina: basta una notte d'amore per tornare di buonumore”. A rilasciare queste dichiarazioni, in un’intervista a “Diva e Donna” è Nicole Minetti, consigliere regionale (fino a pochi giorni fa) della Lombardia, imputata nel processo Ruby con l'accusa di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Ma il meglio deve ancora venire, perché l’ex igienista dentale nonché animatrice delle serate del Bunga-Bunga ha un sogno nel cassetto, un frutto proibito condiviso da milioni di uomini nel mondo: far l’amore con Angelina Jolie.

Non vivo senza sesso. Sono stata anche con una donna. Se l’ho amata? Certo! Per un’ora, un mese o tutta la vita mi faccio sempre travolgere dalla passione. Il mio sogno proibito è Angelina Jolie”.

Che cosa pensi la consigliera regionale dello spread, degli scandali sanità in Lombardia, della ‘ndrangheta, del governo Monti, o anche solo dell’aumento dell’Imu non è dato saperlo, perché l’intervista non ce lo svela. Anzi, poche ore dopo l’avvincente colloquio scopriamo chi è “l’altra metà della mela rosa” di Minetti. A sciogliere il dilemma è la stessa fanciulla interessata, Marysthell Garcia Polanco anche lei protagonista delle serate del “Bunga Bunga”che non ha perso l’occasione di finire sui giornali con la rivelazione del secolo.

"Volete sapere chi è la donna che ha fatto l’amore con Nicole Minetti? Sono io – ha rivelato – Scrivetelo pure, ma non chiedetemi dove. Quello lo dirò in altra sede". Ovviamente in un’altra rivista patinata con tanto di particolari piccanti.

Sinceramente a me non può fregare di meno con chi fa sesso Nicole Minetti, se predilige le squadre di rugby o le danzatrici classiche o entrambe le cose a giorni alterni, se sogna di far l’amore con Sharon Stone o con Topolino. Quel che mi fa rabbia è vedere che le stesse domande non vengono poste, che so, a Cota, o a Formigoni, o a Casini e a nessuno delle migliaia di consiglieri regionali, comunali e provinciali, deputati, parlamentari d’Italia. Si dirà:perché a lei mica puoi chiedere dello spread. Ad una consigliera regionale che nelle intercettazioni dice: “Ti briffo..c’è la zoccola, c’è quella che viene dalle favelas e poi ci sono io che faccio quello faccio…”, nessuno si sognerebbe mai di chiedere cosa ne pensa dell’abrogazione dell’art.18. Ma se è per questo ci sono decine di politici intervistati dalle Jene che non sapevano neanche chi era Cavour, ma non per questo gli si chiede quale posizione del Kamasutra preferiscono. Non ho mai letto un’intervista in cui qualcuno chiede alla Polverini se preferisce fare sesso prima o dopo colazione o a Calderoli se ha una cotta per Richard Gere. Il problema non è che loro non lo hanno mai detto, è che nessuno glielo ha mai chiesto, perché questo genere di domande le riservano solo alla Minetti. Ti aspetti che tu le fai una domanda e lei ti balla la lap dance col microfono o esce un serpente dalla borsa e se lo bacia. Se Alemanno confessasse che il suo sogno proibito è aver un colloquio sull’Irpef con Brad Pitt susciterebbe le reazioni inorridite di tutti gli omofobi d’Italia, Giovanardi in testa. Che Nicole Minetti dica di essere bisex non provoca crociate omofobe perché è donna (e pure bella) e l’immagine di lei avvinghiata sul lampadario con un’altra donna è la più diffusa delle perversioni maschili. Se la stessa cosa l’avesse detta Rosy Bindi piuttosto che Paola Concia (lesbica dichiarata), apriti cielo! Avrebbero chiesto le dimissioni. E qui arriviamo al nocciolo. La scorsa settimana a Palermo la 17enne Carmela Petrucci è stata uccisa a coltellate mentre tentava di difendere la sorella dall’ex fidanzato. Carmela è la 101esima donna uccisa in Italia da gennaio per mano di un uomo, solitamente il suo compagno, marito, ex, parente prossimo. Si chiama femminicidio, è l’assassinio della donna in quanto donna, in quanto genere. Una strage, 10 al mese, che avviene nel silenzio. L’assessore comunale di Palermo Giusto Catania vuol lanciare una campagna contro le pubblicità sessiste “Il nostro è un Paese impregnato da una cultura patriarcale e maschilista che considera la donna come un oggetto. E’ un problema di civiltà l’uso sessista del corpo delle donne. E’ un continuo bombardamento di messaggi che usano il corpo delle donne come merce. Ovviamente non c’è un rapporto di causa effetto con i femminicidi ma sono parte della stessa cultura che considera il corpo delle donne come proprietà degli uomini”. Suggerisco di andare a vedere il documentario “Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo , una dolorosa carrellata del circo in cui la donna è diventata fenomeno da baraccone. Oggi anche se vuoi vendere un saggio di filosofia se non ci metti un sedere sopra rischi che non vendi neanche una copia. Non ce ne accorgiamo più perché ormai questa subcultura permea la nostra vita quotidiana, la respiriamo. Nessun giornale avrebbe mai pubblicato un’intervista a Nilde Iotti sulle sue notti bollenti. Certo, tra le due donne c’è un oceano che è pure l’abisso nel quale siamo precipitati, ma le domande fatte alla Minetti e l’interesse che suscitano le risposte sono il test di una società geneticamente modificata. In peggio. Ci sono migliaia di donne che vorrebbero il posto della Minetti (quello di consigliera, non quello al Bunga Bunga) e che avrebbero preso a calci nel sedere chiunque si fosse permesso di chiedere con chi sognano di far l’amore sulla lavatrice invece di cosa pensano della legge anticorruzione. L’abisso è questo, da un lato la disperata lotta per farsi rispettare in quanto “persona” dall’altro il continuare ad essere considerata un oggetto. Perché anche le donne messe in lista per far “quota” nella testa di chi le mette sono un oggetto, come i cappelli che al cinema metti sulla poltrona per prenotare il posto. E’ il senso del possesso: a loro piace vederci accoppiate tra noi vestite da infermiere oppure in prima fila a calar la testa alla convention mentre il leader parla. L’importante è non dare fastidio e non parlare troppo. Se proprio vogliamo parlare, parliamo di niente, di cucina o di sesso. O di sesso sul tavolo da cucina con Belen vestite solo col grembiule da cuoche….

Rosaria Brancato