Ecco la lettera e la relazione di Croce che allarmano i consiglieri comunali

Una relazione lunga 60 pagine ed una lettera di accompagnamento in cui si invita il Consiglio comunale a prendere atto delle gravi criticità e ad adottare gli «urgenti ed indifferibili provvedimenti consequenziali». Sono questi i due documenti che hanno scosso Palazzo Zanca negli ultimi giorni e creato allarme, o forse solo inutile allarmismo, tra i consiglieri comunali (vedi qui).

Entrambi gli atti sono datati 21 maggio 2013 e portano in calce la firma di colui che a quel tempo teneva le redini del Comune di Messina, vale a dire il commissario straordinario Luigi Croce.

Dopo la bocciatura in Aula del contratto di servizio con l’Amam – predisposto dall’ esperto Nino Dalmazio e ritenuto illegittimo tanto dall’Avvocatura quanto dal Collegio dei revisori dei conti – l’ex procuratore capo riteneva che non vi fossero più le condizioni per aderire al salva-comuni ed acciuffare le risorse del Fondo di Rotazione. Decise, dunque, di gettare la spugna ancor prima di una bocciatura formale del piano di riequilibrio da parte della sottocommissione ministeriale e della Corte dei Conti, scaricando tutte le responsabilità sui dirigenti dell’area finanziaria e sui consiglieri comunali (VEDI QUI).

Nella relazione, come espressamente spiegato nell’introduzione, «vengono esposti fatti ed avvenimenti verificatisi dopo l’udienza del 9.11.2012 tenutasi davanti alla Corte dei Conti di Palermo. Ci soffermeremo – si legge testualmente – seguendo un rigoroso ordine cronologico sulle delibere della Corte dei conti; sugli atti del Consiglio Comunale; sugli atti dell’Ufficio del Commissario straordinario; su altri atti e documenti»

Quella relazione era accompagnata da una lettera con cui di fatto il commissario Croce metteva il Consiglio comunale con le spalle al muro, invitandolo sostanzialmente a preparare la delibera per dichiarare il dissesto. La nota arrivò sulla scrivania dell’allora presidente del Consiglio comunale Pippo Previti; del Collegio dei revisori dei conti; del segretario generale Santi Alligo; e del ragioniere generale Ferdinando Coglitore .

La campagna elettorale, prima; il cambio di guardia a Palazzo Zanca, con l’elezione a sindaco di Renato Accorinti, poi; e, infine, l’introduzione di nuove norme nazionali per aiutare i comuni in pre-dissesto hanno scritto un’altra storia, rimasta ancora a metà e senza un finale certo.

Sebbene quella relazione e quella lettera siano ampiamente superati da fatti, circostanze e leggi che hanno scandito gli ultimi due anni, l’attenzione, tardiva, che questi due documenti hanno suscitato, ci induce a pubblicare integralmente la lettera del commissario Croce e ad allegare in Downolad (vedi in basso) la relazione.

LA LETTERA DI CROCE

Ritengo doveroso informare codesto onorevole Consiglio Consesso, attraverso l’invio dell’allegata relazione, in cui ho riassunto, unendo copia di tutti i provvedimenti adottati dalla Sezione di Controllo per la Regione Siciliana della Corte dei Conti, dall’Ufficio di questo Commissario straordinario e dal Consiglio comunale di Messina, fatti ed avvenimenti verificatesi dopo l’udienza del 9 novembre 2012 tenutasi davanti alla predetta Corte dei Conti.

Dall’esame della relazione il Consiglio potrà agevolmente dedurre tutte le carenze e le criticità che connotano il piano di riequilibrio finanziario decennale predisposto dall’area economico-finanziaria di questo Comume nonché la mancata attuazione delle misure correttive dettate da questa Struttura Commissariale per superare dette criticità, di cui ho debitamente informato codesto Consesso, che ne ha preso atto senza nulla osservare.

Potrà, altresì, trovare conferma della persistente crisi di liquidità che impone i continuo ricorso ad anticipazioni di tesoreria, con richiesta addirittura nei giorni scorsi, di aumento dell’anticipazione stessa per fronteggiare spese urgenti ed indifferibili.

Per ultimo si aggiunge la non approvazione da parte di Codesto Consiglio, nella seduta del 14 maggio 2013, del contratto di servizio dell’Amam, in cui, tra l’altro, erano previsti trasferimenti a favore di questo Comune per i prossimi dieci anni di 150 milioni di euro.

Su tale entrata si fonda essenzialmente il Piano di Riequilibrio Finanziario decennale approvato da Codesto Consesso nella seduta del 13 febbraio 2013 con delibera 11/C.

Non ritenendo, pertanto, che sia possibile superare in alcun modo le gravi criticità segnalate, richiedo a codesto on. le Consiglio Comunale di voler prendere atto di quanto esposto e di adottare gli urgenti ed indifferibili provvedimenti consequenziali.

Danila La Torre