Il futuro di Messina passa da Palermo: tappe decisive alla Regione e alla Corte dei conti

Il futuro di Messina passa da Palermo ed oggi potrebbe essere il giorno decisivo. In questo giovedì post natalizio, ci sono infatti due tappe fondamentali da cui dipendono le sorti del Comune, a un passo dal fallimento: la prima è alla sezione regionale della Corte dei Conti, la seconda è a Palazzo D’Orleans, sede del Governo regionale. In entrambi i casi, l’obiettivo sarà uno solo: salvare Palazzo Zanca dal dissesto.

TAPPA ALLA CORTE DEI CONTI

Scade oggi l’ultimatum della Corte dei conti, che il 27 novembre scorso, con ordinanza n.355, aveva concesso al Comune trenta giorni di tempo per varare una serie di misure correttive, al fine di scongiurare il crack finanziario e tutte le conseguenze che per legge ne scaturiscono. Come annunciato dal commissario straordinario Luigi Croce in occasione della conferenza stampa di auguri di venerdì scorso (ALLEGATO IL VIDEO), sulla scrivania dei magistrati contabili arriveranno carte, alcune misure correttive ma soprattutto la rappresentazione della situazione attuale dell’ente.

Rispetto al 27 novembre, infatti, le cose sono leggermente mutate e la magistratura contabile non potrà non tenerne conto: innanzitutto, lo scorso 13 dicembre, il Consiglio comunale ha votato la delibera di adesione al Fondo di Rotazione istituito dal Governo nazionale per tendere la mano ai comuni a rischio default, dando il via libera alla sospensione delle procedure in corso in attesa che venga redatto il piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 10 anni, che dalla Corte dei Conti dovrà passare per ricevere il placet. In questi 30 giorni si è, poi ,registrato l’impegno, per adesso solo verbale, del presidente della Regione Rosario Crocetta di elargire al Comune di Messina una trentina di milioni di euro da iscrivere nel bilancio di previsione 2012.

TAPPA ALLA REGIONE

La promessa del governatore siciliano potrebbe trasformarsi in un atto concreto oggi stesso con l’approvazione in giunta di un ddl salva-enti, destinato ovviamente all’Ars, a cui spetterà l’ultima parola. Senza la certezza dei fondi regionali , il commissario Croce ha fatto capire chiaramente che non firmerà il documento contabile, redatto e successivamente rimodulato in una seconda versione dai dirigenti dell’area economico-finanziaria, Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo. E se il Comune non avrà il previsionale, il dissesto sarà inevitabile. Da oggi a lunedì 31 dicembre, termine ultimo per incardinare l’atto contabile ai lavori del Consiglio comunale, ci sarà quindi una vera e propria corsa contro il tempo.

Intanto, stamattina tornerà a riunirsi il Consiglio comunale, che tra le tante delibere all’ordine del giorno se ne ritroverà una depositata da alcuni consiglieri comunali alla Presidenza del Consiglio il giorno della vigilia di Natale. Si tratta di una presa d’atto «delle misure correttive proposte dal commissario straordinario del Comune, che allegate al presente provvedimento devono intendersi come parte integrante dello stesso».

Con la stessa proposta deliberativa, si dà mandato «ai dirigenti dei dipartimenti competenti, affinché provvedano ad eseguire le dette misure correttive, previa verifica della conformità delle stesse alla normativa vigente, e previa acquisizione del Collegio dei revisori». (Danila La Torre)