Formazione, la Procura: “Processate gli onorevoli Genovese e Rinaldi”

"Ribadiamo la richiesta di rinvio a giudizio formulata per tutti gli indagati". E' stata un'arringa lampo quella dell'Accusa, stamane, all'udienza preliminare Corsi d'oro bis. Il sostituto procuratore Liliana Todaro ha chiesto al Giudice per l'udienza preliminare Monica Marino che l'onorevole Francantonio Genovese, il cognato Franco Rinaldi e altri 22 indagati, oltre a 8 societá, siano sottoposti a processo.

La Todaro fa parte del pool di pm che si é occupato delle indagini, composto anche da Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, coordinati dall'aggiunto Sebastiano Ardita. La parola passa ora al nutrito collegio difensivo, dal quale non sono arrivate richieste di rito alternativo. Dopo un paio di interventi dei legali, l'udienza è stata aggiornata causa maltempo: entro le 14 Palazzo Piacenti, sede del Tribunale, avrebbe dovuto svuotarsi.

Tra qualche giorno, dunque, il Gup Marino deciderà se rinviare tutti a giudizio o se prosciogliere qualcuno. Insieme ai due onorevoli, indagati sono l'esponente del Pd dei Nebrodi, Salvatore Lamacchia, Roberto Giunta, Domenico Fazio, l'ex consigliare del Pd Elio Sauta, Elena e Giovanna Schirò, il commercialista Stefano Galletti, Giuseppina Pozzi, Liliana Imbesi, Concetta Cannavò, Natale Lo Presti, Chiara Schirò, Graziella Feliciotto, Carmelo Capone, Natale Capone, il costruttore Orazio De Gregorio, Franco Rinaldi, Paola Piraino, Francesco Buda, Salvatore Natoli, Antonino Di Lorenzo, Carmelo Favazzo, Roberta Saglimbeni. Poi le srl e onlus Sicilia Service, Napi Service, Caleservice, Centro Servizi 2000, Lumen onlus, Enfap, Ancol, El.Fi. Immobiliare. Al vaglio ci sono le accuse contestate dalla magistratura messinese a chi reggeva le sorti dei tre grandi enti di formazione professionale Aram, Ancol e Lumen, in pratica l'entourage "di settore" dei Genovese e dell'ex assessore comunale della Giunta Buzzanca, Melino Capone. L'inchiesta, divisa in varie trance, é culminata nell'arresto dell'onorevole Genovese, la scorsa primavera, e i sequestri per i due onorevoli e i familiari, qualche settimana fa.

Sequestri in parte caduti, in parte ancora in piedi. L'accusa è di aver agito sulle decisioni politiche regionali per assicurare fondi agli enti. Fondi in parte poi "dirottati" su societá degli indagati. Una tesi che i difensori hanno sempre respinto, ribadendo la tesi che le normative di settore non prevedono alcun divieto, per gli enti, ad operare attraverso società degli stessi gestori dei corsi. Agli atti, le intercettazioni telefoniche effettuate dalla Squadra Mobile di Messina, diretta dal vice Questore Giuseppe Anzalone, lo screening effettuato dagli investigatori sulle attivitá dei corsi e i conti delle società, e le stime dei consulenti sui conti, i costi, le stime degli immobili dove si svolgevano i corsi. Difendono gli avvocati Salvatore Versaci, Salvatore Giannone, Carmelo Scillia, Danilo Santoro, Andrea Sofia, Alessandro Billè, Nino Favazzo, Antonio Amata, Isabella Barone, Bonni Candido, Tommaso Autru, Nino Mormino, Elena Montalbano, Anna Retto, Carlo Paliero, Alberto Gullino.

Alessandra Serio