Formazione: domiciliari meno duri per Francantonio Genovese

Dopo sette mesi di arresti domiciliari con tutte le prescrizioni del caso, Francantonio Genovese ottiene una concessione dal giudice. Da oggi, infatti, l’onorevole arrestato a maggio nell’ambito dell’inchiesta sugli enti di formazione professionale messinese, puó comunicare con chi vuole ed ha la stessa libertà di incontrare chiunque, anche soggetti diversi da proprio familiari.

La decisione é del Giudice per l’udienza preliminare Monica Marino che ha accolto l’istanza in tal senso presentata dall’avvocato Nino Favazzo, legale dell’esponente politico.

Fino ad oggi Genovese poteva comunicare soltanto coi i familiari che abitano con lui. Adesso, pur restando alla permanenza forzata in casa, godrà di una maggiore libertà. Soddisfatto l’avvocato Favazzo, poiché la decisione del giudice riconosce che le esigenze cautelari si sono attenuate.

Il quadro delle accuse mosse all’ex signore delle tessere del Pd, peró, resta intatto. Un castello di ipotesi di reato dal quale Genovese dovrà difendersi al processo, che comincerà a fine del mese prossimo. Con lui alla sbarra anche diversi suoi familiari, compreso il cognato Franco Rinaldi, deputato all’Ars. E difatti l’accusa del procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, declinata in una lunga sequela di reati, è appunto quella di aver gestito in maniera familistica i fondi che la Regione siciliana ha destinato alla formazione professionale, nella seconda metà del decennio scorso.