I giudici: Francantonio Genovese non può tornare in Parlamento

Nessuna concessione a Genovese parlamentare. I giudici della I sezione Penale (presidente Grasso) hanno rigettato l'ennesima istanza presentata dall'avvocato Nino Favazzo, legale di Francantonio Genovese.

Stavolta il difensore ha chiesto alla Corte che conduce il processo Corsi d'Oro 2 di permettere a Genovese di recarsi a Roma e restarvi nei giorni in cui il deputato dovrebbe partecipare ai lavori della Camera. Ma l'istanza è stata rigettata dai giudici.

La Corte fa leva sulle esigenze cautelari alla base del provvedimento che impone l'obbligo di dimora al parlamentare, e che sarebbero del tutto vanificate permettendogli di fermarsi a Roma e partecipando ai lavori della Camera. Per di più, scrivono i giudici, l'autorizzazione a procedere all'arresto, votata a suo tempo dalla Camera, contiene già una sorta di ragionamento sull'esclusione del deputato dagli ordinari lavori parlamentari, già in quella sede l'organo dello Stato ha affrontato il problema e lo ha "risolto", dicendo sì alle esigenze cautelari, che restano confermate.

I giudici della I sezione sono gli stessi che hanno detto no alla richiesta di sospendere i termini di scadenza della custodia cautelare ai domiciliari, avanzata dalla Procura. Richiesta che mirava a prolungare la permanenza del politico ai domiciliari. Sempre loro hanno poi disposto che restasse all'obbligo di soggiorno. Oggi confermano in pieno il provvedimento che impone a neo Forzitalioto di non lasciare Messina.

Il suo processo va avanti: si torna in aula il 21 dicembre, poco prima della pausa natalizia.