Per la Cassazione Genovese può tornare in Parlamento. Ecco le motivazioni

In attesa che il Tribunale del Riesame torni ad occuparsi di Francantonio Genovese, la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni che hanno portato all'annullamento della decisione dello stesso Tribunale, risalente al dicembre scorso, che aveva detto no alla richiesta dei difensori di togliere all'onorevole anche l'obbligo di dimora a Messina. Il collegio della Libertà non ha ancora fissato l'udienza, ma col deposito delle motivazioni della Suprema Corte l'appuntamento si fa ora più vicino. La decisione della Cassazione risale allo scorso 27 aprile.

I giudici hanno parzialmente accolto il reclamo del difensore, l'avvocato Nino Favazzo, ed hanno censurato l'operato del Riesame, lì dove non motivava adeguatamente – questo il convincimento dei giudici – il pericolo di reiterazione del reato. "La motivazione sulla concretezza del pericolo di reiterazione del rato si attesta su una formula generica” – scrivono i giudici della Seconda Sezione – fatta discendere dalla sola gravità dei fatti contestati e alla assoluta inidoneità della misura in corso di esecuzione ad incidere sulle ritenute esigenze cautelari, considerato che tutti i fatti addebitati sarebbero stati commessi in Messina, e avente come unico effetto quello di impedire al Genovese l’esercizio del mandato parlamentare”.

Così la Suprema Corte. Adesso tocca ai giudici messinesi tornare a pronunciarsi, tenendo conto dei rilievi della Cassazione. In ogni caso il Riesame ha autonomia di giudizio, e potrebbe tornare a dire nuovamente no, confermando la necessità che l'onorevole Francantonio Genovese resti all'obbligo di dimora. Il suo processo è ancora in corso, si torna in aula tra qualche giorno davanti alla Corte presieduta da Silvana Grasso, e l'esame dei testimoni non è ancora stato completato.

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Alessandra Serio