L’agguato al metronotte di Spadafora, sentenza a sorpresa

Quattro anni e mezzo di reclusione e l'accusa derubricata da tentato omicidio a lesioni. Si chiude cosi' il processo abbreviato per la morte di Domenico Santapaola, il ragazzo rimasto ucciso durante la spedizione punitiva a Spadafora, contro la guardia giurata Francesco Giorgianni.

In serata i giudici della II sezione Penale hanno emesso la sentenza, ribaltando il quadro accusatorio a carico di Rosario Verdura, 32 anni, di Venetico; il trentenne Antonino Cardia, 30 anni, di Torregrotta, e il messinese di 21 anni.I tre sono sostanzialmente accusati di aver fatto parte del gruppo che la sera del 10 febbraio 2012 organizzò la spedizione punitiva ai danni di Giorgianni. Con loro anche Santapaola. Dall'auto, i quattro aprirono il fuoco ma lo mancarono. Giorgianni invece, armato, rispose ai colpi per difesa e colpì Santapaola.

Dietro la spedizione punitiva, secondo gli investigatori, un incidente nel quale avevano perso la vita moglie e figlio di un componente del gruppo di fuoco, e per il quale ritenevano responsabile il fratello della guardia giurata di Spadafora. In giudizio pero' i difensori hanno chiesto l'abbreviato, nella speranza di uno sconto di pena, che i giudici hanno pero' condizionato ai risultati dell'incidente probatorio.

Le prove in questione erano incentrate sulla perizia balistica effettuata dai Ris di Messina e sulle indagini difensive. E' cosi' che il quadro è molto cambiato rispetto alle prime risultanze investigative. I tre sono stati difesi dagli avvocati Giuseppe Carrabba, Pietro Fusca, Giuseppe Donato e Salvatore Silvestro. I due fratelli Giorgianni, parte civile, sono assistiti dagli avvocati Fabio Repici e Antonella Pugliese.

Alessandra Serio