I temi caldi di Palazzo Zanca: commissione bilancio ancora senza presidente e rinegoziazione mutui

La commissione bilancio resta “monca”. Dopo oltre un mese di vacatio iniziata con le dimissioni del consigliere Pd Nicola Cucinotta, è slittata ancora la votazione del nuovo presidente. Pd e Udc hanno deciso di mettersi di traverso, per prendere tempo e – dicono in molti – per far saltare l’elezione del consigliere dei Dr Carlo Abbate, già vice-presidente insieme al capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta.

Nella seduta di ieri mattina, all’esponente dei democratici riformisti sono mancati solo due voti: a far saltare il banco sono stati il partito democratico, che per bocca del capogruppo Paolo David ha chiesto altro tempo per riflettere, ed il partito centrista, con i consiglieri udc che hanno abbandonato l’aula al momento del voto.

«La sensazione è che siamo prigionieri di vecchie logiche» ha commentato Abbate. In queste settimane, il consigliere dei Dr ed il capogruppo di FI Trischitta hanno tenuto le redini dell’organismo consiliare per non paralizzare i lavori della commissione, ma quella che doveva essere solo una fase di transizione sta durando più del previsto. «Io non credo che tutti questi rinvii siano legittimi», ha spiegato la consigliera del Gruppo Misto ma di area Pd, Antonella Russo, mentre la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, ammonisce i colleghi : «La presidenza va eletta al più presto». Per sapere cosa succederà bisognerà aspettare adesso il prossimo lunedì e la nuova seduta della commissione bilancio.

In questi giorni, a tenere banco a Palazzo Zanca c’è anche un altro argomento: la nuova delibera per la rinegoziazione dei mutui, che la giunta Accorinti si appresta ad approvare al fine di aderire all’opportunità offerta dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il termine per l’adesione alle operazioni di rinegoziazione, originariamente fissato al 22 maggio 2015, è stato prorogato al 1° giugno ed al 5 giugno quello per la ricezione della documentazione, originariamente fissato al 27 maggio.

Nell’ultima conferenza dei capigruppo, l’assessore al bilancio, Guido Signorino, ed il segretario/direttore generale, Antonio Le Donne, hanno sollecitato la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per venerdì 29 maggio. Tuttavia, i capigruppo hanno posto due obiezioni: la prima è che non trovano formalmente corretto convocare una seduta straordinaria avente ad oggetto una delibera che non è stata ancora esitata; la seconda obiezione riguarda il fatto che la giunta si riduce sempre all’ultimo momento per presentare gli atti di natura finanziaria. Una prassi che secondo molti consiglieri non è dettata solo da situazioni di emergenza o comunicazioni improvvise – come vorrebbe far credere la giunta – ma da una strategia studiata a tavolino, per ridurre al massimo i tempi di analisi dei provvedimenti su cui deve assumersi la responsabilità il Consiglio Comunale. Dalla riunione con vice-sindaco ed il super manager di Palazzo Zanca è uscita visibilmente contrariata la capogruppo di Ncd, Daniela Faranda, che ha raccontato di aver avuto un battibecco con Le Donne. Dopo aver palesato le sue perplessità circa la possibilità di convocare una seduta di Consiglio straordinario quando non c’è ancora la delibera che dovrebbe essere oggetto unico del dibattito e della votazione, si è sentita rispondere dal segretario generale che questo non dovrebbe essere un problema visto che il Consiglio non approva neanche le delibere che ci sono all’ordine del giorno.

La delibera sulla rinegoziazione dei mutui farà inevitabilmente posticipare la presentazione del consuntivo 2014, di cui continua a non esserci traccia. Per guadagnare tempo, i revisori dei conti di Palazzo Zanca hanno cominciato a chiedere documenti ufficiali ai Dipartimenti, ma restano in attesa della delibera che dovrà essere adottata dalla giunta Accorinti, con annessi allegati.

Il rendiconto 2014 non c’è ancora, ma Signorino – nel corso del convegno di sabato organizzato dall’associazione “Indietrononsitona” – ha fornito alcune anticipazioni sul primo documento economico finanziario di chiusura esercizio totalmente imputabile alla giunta Accorinti. I numeri snocciolati dal vicesindaco sono da “capogiro” e, per usare una metafora fiabesca, il bilancio comunale si trasformerà da rospo a principe azzurro, bello ed invidiato da tutti.

Signorino ha assicurato che scompariranno criticità e buchi neri: «nel 2014 abbiamo rispettato il patto di stabilità; otto parametri di deficitarietà su dieci sono in linea; abbiamo registrato un avanzo di gestione a 7 cifre; la capacità di riscossione è schizzata dal 10% al 40%; vi è stato decremento di 40 milioni di euro di esposizione nei confronti della Tesoreria».

Dopo gli annunci del vice-sindaco, adesso si attende che la giunta approvi la delibera da inviare al Collegio dei revisori dei conti e al Consiglio comunale per la definitiva adozione, i cui termini di legge sono scaduti il 30 aprile scorso.

Danila La Torre