Casa Serena, culla dell’«illegalità». In forse il bilancio di previsione 2012

«Casa Serena non è iscritta all’albo regionale, è senza autorizzazione; è fuori legge dal punto di vista della sicurezza. In altre parole vi è una situazione di illegalità assoluta». Se il commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, fosse ancora a Capo della Procura della Repubblica, questa sarebbe una sentenza, per di più inappellabile, e la chiusura della casa di riposo di Montepiselli, che oggi ospita 120 anziani e dà lavoro ai 104 dipendenti della cooperativa Azione sociale, sarebbe inevitabile. Ma oggi Croce occupa un ruolo “politico” e da reggente di palazzo Zanca deve mediare con le forze politiche e sociali della città e dare quelle spiegazioni che da uomo di legge non vorrebbe neanche dare perché, se potesse, chiuderebbe oggi stesso la struttura comunale: «Casa Serena va chiusa, anzi andava chiusa due mesi fa», ha detto in modo perentorio.

Ospite in commissione Servizi sociali insieme al dirigente comunale al ramo Salvatore De Francesco , l’ex procuratore è stato chiarissimo: «Stiamo difendendo l’illecito». Queste le sue parole dure, crude, che non lasciano spazio ad interpretazioni e che hanno avuto come effetto immediato quello di far scappare dall’aula consiliare i due rappresentanti dei lavoratori di casa Serena, a cui era stato concesso di assistere ai lavori della commissione così come alla stampa.

«Penso -ha continuato Croce – a cosa succederebbe se dovesse scoppiare un incendio. Se pensate che mi assuma io la responsabilità, siete fuori strada». Mancanza di coraggio? Nient’affatto, piuttosto assoluto rispetto per la legge e per i centoventi vecchietti, ospitati in una struttura che non è a norma e non è sicura. «Mi auguro – ha detto ancora Croce – che questa difesa di Casa Serena sia fatta per gli anziani e non per altri interessi. Mettendoli in un posto adeguato facciamo il bene degli anziani. In questi giorni abbiamo ricevuto la visita di polizia giudiziaria, Nas, vigili, di tutte le forze dell’ordine, che ci contestano numerose violazioni. E’ un problema serissimo che non possiamo più tirare per le lunghe».

I COSTI DI CASA SERENA

Casa Serena costa annualmente 4 milioni di euro al Comune, che paga 3500 euro al mese per ciascuno dei 130 posti letto, anche quando quelli effettivamente occupati sono molti meno. Giusto per avere un metro di paragone, in una struttura privata il costo si aggira intorno ai 900 euro. Anche su questo fronte, la posizione di Croce è chiarissima: «Ho visto cose nei servizi sociali che non vanno, non può il Comune caricarsi di spese che non può permettersi. Dobbiamo ridurre le pretese», è il suo imperativo categorico.

LE SOLUZIONI

Incalzato dai consiglieri comunali, il commissario straordinario ha tracciato il percorso da seguire. Dopo il 31 dicembre, Casa Serena chiuderà, ma solo per consentire la messa a norma della struttura, che – come ha spiegato De Francesco – dovrà obbligatoriamente essere sottoposta a lavori di manutenzione dell’impianto elettrico; di rifacimento dell’impianto anti-incendio; di sistemazione dell’impianto termico e dovrà dotarsi di tre scale antiincendio. Durante gli interventi, gli anziani saranno trasferiti in altre case di riposo con le carte in regola e resteranno a carico del Comune, che continuerà, quindi, a pagare i contributi, riducendo però notevolmente le spese. Per quel che concerne i costi della ristrutturazione di Casa Serena, Croce ha spiegato che «per un progetto serio servono due milioni di euro». Dove recuperali in questo momento di crisi e carenza di liquidità? De Francesco ha delegato i tecnici per fare uno stralcio di quel famigerato progetto da 5 milioni di euro, ma qualche riposta in più si potrà avere solo nei prossimi giorni. C’è, poi, l’ultimo nodo da sciogliere, quello dei 104 lavoratori attualmente impiegati nella struttura. Tecnicamente Croce si sente a posto con la sua coscienza: «Non sto mandando nessuno a casa come avrei potuto fare già a settembre, i lavoratori resteranno sino al 31 dicembre, cioè sino a scadenza di contratto. Poi, se questo si deve rinnovare è un altro problema». Per i consiglieri comunali, invece, questo è un problema da affrontare subito e su cui vogliono avere precise garanzie. Il dirigente De Francesco, pur non sbilanciandosi eccessivamente, fa capire che, con lo sblocco già ottenuto alla Regione dei progetti della L. 328 e l’arrivo di 17 milioni di euro, potrà essere garantita la copertura almeno parziale dei lavoratori. Anche in questo caso se ne saprà di più nei giorni a venire.

GLI AVVERTIMETI DI CROCE

La chiusura di Casa Serena sarà seguita dalla chiusura di tutte quelle case di riposo private che operano a Messina e che non sono in regola. «Altre case di riposo sono illegali, però prima chiudo la mia per dare l’esempio e poi chiudo le altre». Questione di correttezza per il commissario, che prima di andare via ha lanciato l’ultimo allarme, relativo al bilancio di previsione 2012. Parlando dei due milioni di euro necessari per mettere a norma casa Serena : «Ancora il Comune non ha il bilancio di previsione e non è possibile impegnare le somme, lo faremo quando avremo un bilancio. Se ce l’ avremo un bilancio…». Croce, dunque, insinua un dubbio che preoccupa, e non poco, nonostante la notizia positiva che giunge da Roma sulla restituzione dei 7 milioni di euro previsti dalla sanzione per lo sforamento del patto di stabilità 2011, i cui effetti sono stati sospesi da una recente ordinanza del Tar. (Danila La Torre)