La Digos torna a Palazzo Zanca, s’indaga anche sugli oneri riflessi

Sono tornati a Palazzo Zanca sia martedì che che mercoledì mattina gli investigatori della Digos, ancora a lavoro sul caso Gettonopoli.

Gli agenti hanno acquisito il materiale relativo al periodo più recente, per chiarire alcuni aspetti emersi in sede di interrogatori di garanzia dei 12 consiglieri che ora hanno l'obbligo di firma, ma soprattutto per vagliare concretamente la posizione dei sei consiglieri comunali per i quali è stato disposto lo stralcio, rispetto ai 23 ai quali è giù stata notificata la chiusura delle indagini preliminari.

Proprio per alcuni consiglieri ancora coinvolti in questo secondo filone di indagine, infatti, la Digos aveva attivato le intercettazioni telefoniche, che hanno offerto spunto per approfondimenti ulteriori. Non è tutto: gli uomini del vice questore Pontoriero hanno portato via parecchia documentazione relativa agli oneri riflessi. Anche in questo caso sarebbero emerse criticità da vagliare durante gli accertamenti svolti per il caso Gettonopoli, e anche in questo caso si tratterebbe di alcuni dei consiglieri per i quali è stato disposto lo stralcio.

Al vaglio le assunzioni effettuate all'atto dell'elezione al consiglio comunale ma anche le dimissioni presentate successivamente da alcuni dei consiglieri. Insomma, l'indagine dell'aggiunto Barbaro e del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, cominciata nel 2011 proprio per vagliare gli oneri riflessi – e già sfociata nel processo al consigliere Carmelo Conti – si sarebbe arricchita di nuovi sviluppi mentre si vagliava il caso Gettonopoli. (Alessandra Serio)