Oneri riflessi, ecco come hanno agito i consiglieri comunali

Dai gettoni di presenza agli oneri riflessi. C'è l'attività complessiva dei consiglieri comunali di Palazzo Zanca sotto la lente, dopo le misure adottate dalla magistratura per il caso Gettonopoli. Gli oneri riflessi del precedente consiglio comunale erano già stati vagliati dalla magistratura. Anche i consiglieri attuali percepiscono gli oneri riflessi, o meglio i loro datori di lavoro.

Tra questi, Pio Amadeo è stato assunto a novembre 2014 e si è licenziato a fine febbraio – marzo successivo. Una prima delibera di pagamento risulta peró annullata in autotutela da Palazzo Zanca. La società di Palermo che aveva assunto Amadeo, infatti, aveva comunicato al Municipio che c'era una discrasia su quanto risultava a loro e il pagamento del comune. Forse un errore di calcolo. Di fatto Palazzo Zanca stava per liquidare circa mille euro più del dovuto.

Chi ha dovuto "rinunciare" ad una parte è stata invece la Banca presso cui è impiegato Paolo David, che ha accantonato oneri riflessi per oltre 28 mila euro, ma Palazzo Zanca ne ha liquidato circa 25 mila, fino al tetto Massimo consentito cioè. Poi c'è un consigliere assunto a ridosso delle elezioni. Tra i consiglieri finiti nel calderone dei 23 indagati per i quali l'inchiesta Gettonopoli è arrivata a conclusione, sono 5 quelli che producono oneri riflessi. Tre sono tra quelli per i quali la posizione é stata stalciata, altri 3 non figurano nell'inchiesta Gettonopoli del pm Capece Minutolo.(Alessandra Serio)

Di seguito, il servizio già pubblicato da Danila La Torre SU CHI PERCEPISCE GLI ONERI RIFLESSI. In basso il link con l'articolo integale che illustra le regole prima della riforma regionale entrata in vigore a settembre.

Dai gettoni di presenza agli oneri riflessi. C'è l'attività complessiva dei consiglieri comunali di Palazzo Zanca sotto la lente, dopo le misure adottate dalla magistratura per il caso Gettonopoli. Gli oneri riflessi del precedente consiglio comunale erano già stati vagliati dalla magistratura. Anche i consiglieri attuali percepiscono gli oneri riflessi, o meglio i loro datori di lavoro.

Tra questi, Pio Amadeo è stato assunto a novembre 2014 e si è licenziato a fine febbraio – marzo successivo. Una prima delibera di pagamento risulta peró annullata in autotutela da Palazzo Zanca. La società di Palermo che aveva assunto Amadeo, infatti, aveva comunicato al Municipio che c'era una discrasia su quanto risultava a loro e il pagamento del comune. Forse un errore di calcolo. Di fatto Palazzo Zanca stava per liquidare circa mille euro più del dovuto.

Chi ha dovuto "rinunciare" ad una parte è stata invece la Banca presso cui è impiegato Paolo David, che ha accantonato oneri riflessi per oltre 28 mila euro, ma Palazzo Zanca ne ha liquidato circa 25 mila, fino al tetto Massimo consentito cioè. Poi c'è un consigliere assunto a ridosso delle elezioni.

Tra i consiglieri finiti nel calderone dei 23 indagati per i quali l'inchiesta Gettonopoli è arrivata a conclusione, sono 5 quelli che producono oneri riflessi. Tre sono tra quelli per i quali la posizione é stata stalciata, altri 3 non figurano nell'inchiesta Gettonopoli del pm Capece Minutolo.

Di seguito, il servizio già pubblicato da Danila La Torre su chi percepisce gli oneri riflessi. In basso il link con l'articolo integale che illustra le regole prima della riforma regionale entrata in vigore a settembre.

I consiglieri per i quali il Comune paga gli oneri riflessi sono: Claudio Cardile,in servizio alla Camera sindacale territoriale della Uil; Nino Carreri, dipendente di Trenitalia, con possibilità di fare i turni notturni; Simona Contestabile, impiegata presso la Banca Antonello di Messina; Paolo David, dipendente del Banco popolare Soc.Coop.; Giuseppe De Leo, che presta servizio presso la Confsal Fna (Confederazione Nazionale Agricoltura di Messina; Libero Gioveni, assunto presso Rfi Spa, con possibilità di fare i turni notturni; Mario Rizzo, dipendente della Telecom Italia Spa; Nora Scuderi, assunta presso la cooperativa sociale Cesim; Nino Interdonato, dipendente di una Agenzia assicurativa; Pio Amadeo, assunto a novembre scorso alla Linking Srl. Nina Lo Presti lavorava all'Ismerfoma si è licenziata.

Sono in aspettativa non retribuita la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile,assunta presso l’Unilav -Società Cooperativa Lavoro e Servizi Universitari – la consigliera di CMdB Ivana Risitano e la consigliera dell’Udc Mariella Perrone, dipendente del Comune di Messina. Mettendosi in aspettativa non retribuita la massima rappresentante del Civico Consesso ha la possibilità di prendere l’indennità massina, fissata nella misura del 65% rispetto a quella percepita dal sindaco, per un totale mensile di 4.733,78 euro lordi. In caso contrario, avrebbe subito una decurtazione del 50%, come avviene nel caso di alcuni assessori della giunta Accorinti che continuano a svolgere la loro professione.

Chi lavora nel settore pubblico gode degli stessi permessi di cui godono i lavoratori privati. In questo caso, tuttavia, in virtù di apposita convenzione non è previsto alcun rimborso da parte del Comune. Sono gli stessi enti pubblici che erogano ai lavoratori eletti in Consiglio comunale il salario base, anche se non mettono piede in ufficio. Sono numerosi i consiglieri comunali che lavorano in enti pubblici ed usufruiscono dei permessi: Nicola Cucinotta (Guardia di Finanza); Gino Sturniolo (dipendente della Biblioteca Regionale), Benedetto Vaccarino (infermiere al Policlinico), Elvira Amata (biologa all’Asp), Angelo Burrascano (dipendente Università), Carlo Abbate (dipendente dell’Urega); Franco Mondello (dipendente del Teatro Vittorio Emanuele); Pietro Iannello (medico al Papardo); Andrea Consolo (primario all’ospedale di Patti); Giovanna Crifò (Ufficio provinciale del lavoro); Santi Sorrenti (medico al Papardo); Francesco Pagano (Forestale)

LIBERI PROFESSIONISTI Tutt’altra storia è per i liberi professionisti, che non rientrano nella “protezione” garantita dalla legge 30. Chi non ha rapporti di lavoro dipendente e sottrae tempo alla propria professione frequentando Palazzo Zanca può solo perderci in termini economici. Nessuno li rimborsa per il tempo che trascorrono in commissione e in Consiglio comunale. I nomi dei liberi professionisti che siedono in Consiglio comunale: Pippo Trischitta (avvocato), Piero Adamo (avvocato), Antonella Russo (avvocato), Daniele Zuccarello (consulente del lavoro), Nicola Crisafi(farmacista); Carlo Cantali (consulente); Donatella Sindoni (analista). N.B. Il neurologo Fabrizio Sottile e la pediatra Rita La Paglia affermano di essere LIBERI PROFESSIONISTI. La consigliera dei Dr spiega di non avere rapporti di dipendenza con l’ente pubblico presso cui presta servizio, vale a dire l’Asp. Il consigliere di Siamo Messina fa sapere, tramite il suo avvocato, «che in ragione della propria passione politica ha dovuto rinunciare ad una borsa di studio legata ad un dottorato

http://www.tempostretto.it/news/oneri-riflessi-basta-firma-commissione-consiglio-essere-esentati-dal-lavoro-tutto-giorno-tanto-paga-comune.html