Coronavirus

Covid 19: “Da 5 giorni sono chiuso in casa aspettando il tampone”

Di seguito la lettera (firmata) pervenuta in redazione

Cara redazione di Tempostretto, se, con i numeri dell’epidemia, tutto sommato limitati, che ancora abbiamo in città, a distanza di cinque giorni dalla segnalazione di un possibile “positivo” l’ASP non riesce a mandare qualcuno a casa per fare il tampone, non oso immaginare cosa potrà succedere quando i numeri, e non me lo auguro, diventeranno come quelli delle altre regioni o, anche, delle altre provincie della nostra isola.

Il test sierologico

Venerdì scorso un test sierologico risultato positivo accertava la presenza, nel mio organismo, di anticorpi relativi al COVID. Come se avessi contratto l’infezione e ne fossi uscito senza accorgermene non avendo mai avuto alcun sintomo. Si rendeva quindi necessario e urgente avere la conferma della presenza del virus con l’impiego del tampone.

La chiamata dell’Asp

Parte quindi la segnalazione del mio caso e, tempestivamente, nel pomeriggio mi chiama qualcuno per dirmi che sarei dovuto rimanere in quarantena e che l‘indomani (sabato) sarebbero venuti a fare il prelievo col tampone. Ovviamente ho detto: .. che efficienza! Ho aspettato, un po’ scettico essendo cominciato il fine settimana,  pazientemente fino a lunedì illudendomi di vedere arrivare gli addetti dietro la porta di casa fin dalle prime ore mattutine.

Attendo da 5 giorni….

E’ passato il lunedì e sta passando anche il martedì ed io sono chiuso in casa (con tutti i disagi conseguenti) senza sapere se sono contagioso o meno e per quanto tempo dovrò restare in questa terra di nessuno. Ho voluto segnalarvi questo mio caso nella speranza che, chi ha la responsabilità dell’organizzazione cittadina e legge il vostro giornale, si dia una mossa prima che arrivi la tempesta.

Grazie per l’ospitalità e una cordiale saluto

Lettera firmata