Coronavirus

Covid. “Ciao sono Febe. Ho 17 anni e sono stanca. Voglio vivere non sopravvivere”

La lettera di una studentessa messinese che vive e studia lingue al liceo di Trieste e tra poco sarà maggiorenne.

Sono Febe e sono stanca

Ciao sono Febe, tra due mesi compio 18 anni e sono stanca. Sono stanca di questa situazione che sembra non finire mai. Sono stanca di stare sempre seduta sulla mia sedia gialla. Sono stanca di prof mi sente?”, ragazzi vedete?. Sono stanca di avere delle crisi di pianto un giorno sì e l’altro pure. Sono stanca di “ragazzi dovete essere più attivi, è un momento difficile per tutti”. Sono stanca di vedere il mio migliore amico attraverso uno schermo quando tutti gli altri se ne fregano ed escono nonostante non si possa fare.

In tuta H24

Sono stanca di studiare sempre. Sono stanca di passare ore su tiktok. Sono stanca di non poter dire “non so cosa mettermi“, visto che indosso la tuta h24.sono stanca di vedermi la faccia distrutta. Sono stanca di non poter uscire con i miei amici. sono stanca di non poter pensare ” che bella giornata, mi sa che oggi esco“. Sono stanca di non salire su un treno da una vita ormai.

Non vedo il mare, i nonni

Sono stanca di non vedere il mare. Sono stanca di non vedere i miei nonni. Sono stanca di stare sempre a casa. Sono stanca perché la mia adolescenza mi sta guardando e si sta chiedendo cosa io stia facendo. Cosa sto facendo? Niente, anzi sto perdendo tempo.

La spesa unico svago

Ho 17 anni e il mio unico svago è andare a fare la spesa. Mi verrebbe da urlare perché io veramente non ce la faccio più, sono arrivata a un momento in cui ho perso la voglia di fare qualsiasi cosa. Io non mi riconosco più.

Io voglio vivere, non sopravvivere

La mia vita era un casino, facevo tremila cose ed era come se il tempo non bastasse mai. Adesso ne ho troppo. Troppo tempo è uguale a più tempo per pensare e a me non va di pensare. E’ un anno che penso.Ho voglia di agire adesso. Ciao sono Febe, tra due mesi compio 18 anni e sono stanca di sopravvivere, io voglio vivere. FEBE ROSSELLINI