Coronavirus

Covid, domenica negozi chiusi in Sicilia. Nuova ordinanza di Musumeci

In Sicilia negozi chiusi la domenica. Il presidente Nello Musumeci ripropone la stretta domenicale sul commercio. Non solo centri commerciali, come prevede il Dpcm nazionale. Tutti i negozi dovranno tenere abbassate le saracinesche nelle giornate domenicali e nei festivi. Possono invece continuare a lavorare farmacie, parafarmacie, tabaccherie, edicole e attività che lavorano con il domicilio per i prodotti alimentari, dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento. Il governatore lo ha sancito con un’ordinanza emanata ieri sera e che entra in vigore domani, sabato 21 novembre.

«Siamo in una fase di grande attenzione e ho ritenuto di accompagnare le decisioni nazionali e regionali con un’ordinanza che ha l’obiettivo di sostenere i primi segnali positivi, evitando nei giorni domenicali e festivi le occasioni di assembramento che abbiamo visto in tante immagini. Chiediamo a tutti uno sforzo nelle prossime importanti giornate».

«Lo dobbiamo – prosegue il governatore – agli operatori della sanità che stanno dimostrando una capacità di intervento senza precedenti, ma lo dobbiamo anche a tutti gli operatori economici che stanno affrontando un momento difficile e, in definitiva, lo dobbiamo a noi stessi, perché bisogna ritornare a una vita il più possibile normale nei tempi che la pandemia impone».

La telefonata con Speranza

Musumeci spiega poi di aver sentito il ministro Speranza, che ha anticipato la decisione di rinnovare la propria ordinanza per tutte le zone arancioni in Italia, fissando per la prossima settimana un primo confronto tecnico per una nuova valutazione del rischio-Regione. Nel corso della telefonata avuta con l’assessore regionale per la Salute, il ministro ha avuto modo di evidenziare il miglioramento del quadro regionale, anche alla luce di misure di contenimento che erano state già adottate.

Il presidente della Regione poi annuncia: «nelle prossime giornate proseguiremo con il monitoraggio degli indici di contagio, con la valutazione di misure di contrazione della mobilità extra-regionale, con l’adozione di protocolli di contenimento condivisi con gli Enti locali, con screening a tappeto nelle categorie. Dobbiamo fare tutti la nostra parte e noi non possiamo fare finta di niente di fronte a comportamenti individuali che troppe volte sembrano improntati a una mancanza di responsabilità. Il presidente della Regione ha il dovere di garantire il difficile equilibrio tra diritto alla salute e diritto alla socialità».

Stop polemiche

«Abbiamo recepito – conclude – le indicazioni provenienti dal nostro Osservatorio epidemiologico e la Regione sta allargando il monitoraggio su aree più vaste dei Comuni, con parametri oggettivi che portano all’adozione di misure da “zona rossa”. Serve tempestività, ma soprattutto rigore scientifico. Servono controlli per garantire effettività alle misure. Ciò che non serve, lo dico con rispetto di ogni opinione, sono le polemiche che tendono a dividere le Istituzioni. Faccio mio il messaggio di unità del presidente Mattarella e voglio essere interprete, garantendo, come abbiamo fatto fin dall’inizio della emergenza sanitaria, decisioni che siano frutto di analisi e condivisione».