Coronavirus

Covid, il caso ordinanza a Messina. Cgil e Uil chiedono l’intervento del Prefetto


“Siamo in zona rossa: l’emergenza sanitaria nella città di Messina è paurosamente fuori controllo. Il Covid sta camminando velocemente e l’alto numero dei contagi ne è la sua lampante certificazione. Non sono ammesse sottovalutazioni e si devono assumere iniziative sagge e responsabili finalizzate al suo immediato rallentamento. Oggi, le strutture sanitarie sono letteralmente al collasso e vi sono gravi rischi per la garanzia del diritto alla salute dei cittadini. Insomma, siamo nel pieno di una tempesta che sta facendo emergere le pesanti e serie responsabilità del vertice dell’Asp che si è dimostrato inadeguato a fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

In questo quadro è, però, assolutamente indispensabile evitare azioni inutili o, peggio, infarcite da isterismo amministrativo finalizzato alla ricerca del consenso via social. In tal senso, la sbagliata e contraddittoria ordinanza emanata dal sindaco di Messina, che tra l’altro si è rivelata un enorme boomerang nel “gradimento social”, sta creando ulteriore confusione e, in una realtà già tesa e preoccupante, rischia di produrre pesantissime conseguenze sociali” lo hanno affermato Giovanni Mastroeni, segretario generale Cgil Messina, e Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina.

I due segretari generali, di fronte ad una situazione grave di emergenza sanitaria e sociale, contestano il modus operandi scelto dal sindaco. “Ancora una volta il sindaco di Messina ha evidenziato l’assoluta mancanza di una vera cultura istituzionale. In questo momento il primo cittadino si dovrebbe caratterizzare non per comportamenti fortemente divisivi, ma per atteggiamenti finalizzati all’unità di tutti per il bene comune e complessivo delle popolazioni».

E tra i comportamenti che hanno portato a questa diffusione del contagio, per Mastroeni e Tripodi ci sono anche quelli tenuti dallo stesso De Luca. «Proprio il sindaco, evidentemente con idee diverse in merito alla pandemia, si rese protagonista di maxi-assembramenti come quello dello scorso 8 dicembre in occasione dell’accensione dell’albero di Natale in Piazza Cairoli».

Per Cgil e Uil il momento è serio e non ammette show o giochetti sulla pelle dei cittadini. Definiscono “pasticciata” l’ordinanza del sindaco di Messina che prevede limitazioni e chiusure per attività assolutamente ed inderogabilmente indispensabili che, fra l’altro, erano state riconosciute tali anche durante il lockdown totale dello scorso marzo. “Insomma, una situazione kafkiana che sta pesantemente penalizzando una moltitudine di lavoratori ed operatori economici, giustamente inferociti per la mancanza di dialogo, confronto e banale buon senso”.

I due sindacati chiedono un urgente ed indispensabile intervento del Prefetto di Messina al fine di chiarire i termini normativi in un quadro di pieno rispetto della legislazione vigente.