Coronavirus

Covid. La protesta dei lavoratori dello spettacolo: “non possiamo delegare ad altri il nostro futuro”

I lavoratori dello spettacolo hanno bisogno di più tutele. Si è svolta una riunione telematica tra i lavoratori dell’intrattenimento Cisal Sac di Messina per discutere le iniziative da intraprendere.

“Chiediamo il diritto alla parola”

Su Skype hanno partecipato alcuni rappresentanti degli Orchestrali, Band musicali e Guglielmo Sidoti in rappresentanza del mondo dell’intrattenimento, il quale assumerà l’incarico di coordinatore dei lavoratori.

Il Sindacato CisalSac ha inviato una richiesta di urgente incontro al Sindaco De Luca e agli assessori Dafne Musolino, Pippo Scattareggia e Enzo Caruso.
“L’Amministrazione comunale deve convocarci – hanno detto i rappresentanti dei lavoratori – altrimenti saremo costretti a scendere in piazza. Sono molti i lavoratori che temono di non potere riprendere il lavoro e non possiamo delegare ad altri il nostro futuro. Vogliamo partecipare a tutti i tavoli, chiediamo il diritto alla parola, vogliamo rappresentare e risolvere i gravi problemi del settore”.

Le richieste

I lavoratori chiedono :
1) L’istituzione di un albo cittadino del lavoratori della cultura e dello spettacolo, la regolamentazione dei compensi per l’esibizione degli artisti in ambito locale nei Teatri, locali di musica dal vivo, eventi cittadini, bar e ristoranti che avranno l’obbligo di ingaggio del 50% dei lavoratori iscritti all’albo dello spettacolo cittadino, (questo eliminerà il lavoro sommerso) e valorizzazione delle professionalità e degli artisti del territorio.
2) Il datore di lavoro che ingaggerà l’artista avrà l’obbligo di versare una quota (una percentuale da stabilire) per il compenso per la tassazione.


“I lavoratori dello spettacolo a causa della crisi del settore e del Coronavirus stanno pagando il prezzo maggiore, senza alcun sostegno economico e senza alcuna prospettiva per il futuro. Se ci escluderanno dai tavoli non esiteremo a portare in piazza i lavoratori dello spettacolo” hanno concluso Clara Crocè e Guglielmo Sidoti.