Coronavirus

Covid. Pasqua in rosso: cosa si può fare e cosa no dal 3 al 5 aprile

Dopo il Natale in rosso anche la Pasqua ha lo stesso colore con le misure restrittive valide in tutta Italia da sabato 3 a lunedì 5 aprile. Ecco il vademecum dei divieti.

Coprifuoco

Resta in vigore il coprifuoco ormai “istituzionalizzato” da mesi. Quindi non si può uscire dalle 22 alle 5 del mattino successivo se non per motivi di salute, lavoro, necessità (con autocertificazione).

No mobilità tra Regioni

Non ci si può spostare da una Regione ad un’altra ma si può andare in un altro Paese per turismo (…..) e quindi anche raggiungere un aeroporto che si trova in una Regione diversa dalla propria.

Visite a parenti ed amici

A Pasqua si possono fare le visite ai parenti con la consueta regola: soltanto una volta al giorno al massimo due persone con minori di 14 anni all’interno della propria regione. Il rientro nella propria abitazione deve avvenire entro le 22. All’interno delle proprie abitazioni è raccomandato stare con i conviventi e comunque in caso di incontri è consigliato mantenere la mascherina e il distanziamento. Vietati pic nic in campagna e all’aperto perché è vietato uscire dalla propria abitazione se non per «comprovate esigenze».

Seconde case

Si possono raggiungere le seconde case purchè si sia proprietari e l’immobile si trovi nella stessa Regione. Consentito sempre il rientro al proprio domicilio. Le coppie che vivono in città diverse possono incontrarsi nel luogo in cui hanno la residenza, il domicilio o l’abitazione.

Genitori separati

In caso di genitori separati è sempre consentito lo spostamento per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario.

Negozi

I negozi sono aperti solo sabato 3 aprile, quelli consentiti dal codice Ateco. Domenica e lunedì possono rimanere aperti solo farmacie, edicole, tabaccai. I parrucchieri restano chiusi per tutti i tre giorni.

Solo asporto e domicilio

Bar e ristoranti: aperti solo per asporto dalle 5 alle 22 (ma i locali senza cucina devono cessare l’asporto alle 18). Nessun limite d’orario per la consegna a domicilio. I clienti che alloggiano in albergo possono pranzare o cenare lì.

Consentite le passeggiate e l’attività motoria (possibilmente nei pressi di casa). Si può andare a far la spesa in un altro Comune se nel proprio Comune non ci sono punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio «presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica».