Coronavirus

Covid- Sì agli spostamenti tra Comuni a Natale e Capodanno. No tra Regioni

Per dirla con un noto ritornello delle feste “A Natale puoi…..”. E anche a Capodanno. Il governo fa retromarcia e accoglie le richieste provenienti dalle Regioni, dall’Anci, dal centro destra e da Italia Viva per modificare i divieti di spostamenti tra Comuni nei giorni del 25 e 26 dicembre e dell’1 gennaio 2021.

Le richieste di modifica

Ad aprire per primo è stato il ministro Di Maio, accogliendo quello che anche i ministri di Italia Viva chiedevano e cioè tenere in considerazione il fatto che l’Italia è un Paese formato da migliaia di piccoli Comuni. Il divieto di spostamento inoltre, proprio nel giorno di Natale, avrebbe aperto la porta a forme di “assembramento” familiari sin dalla sera del 24. Non è inoltre proporzionato al fatto che ci sono città, da Milano a Palermo, da Roma a Napoli con almeno un milione di abitanti nelle quali ci si può spostare liberamente e lo si impedisce tra Comuni più piccoli e di gran lunga meno occupati.

La mozione del centro destra

Il centro destra ha già predisposto una mozione da votare il 16 (con ampie possibilità di essere approvata al Senato) e lo stesso Salvini ha incontrato il premier Conte. Insomma, alla fine il governo ha accolto la modifica richiesta, resta soltanto la modalità per renderla operativa. La modifica in ogni caso non è un liberi tutti, perché l’obiettivo è comunque mantenere il divieto di spostamento tra Regioni diverse e tra Province diverse.

Sì spostamenti tra Comuni

Il governo presenterà quindi un provvedimento di modifica del Decreto legge di Natale entrato in vigore il 4 dicembre. Chiaramente, ricordiamo, che è sempre previsto il rientro alla propria residenza o abitazione principale. In queste ore si stanno valutando le diverse opzioni, compresa quella di individuare la soglia limite dell’ampiezza del Comune, ma questo comporterebbe difficoltà di applicazione e anche di controlli. L’idea è appunto quella di mantenere in piedi solo i divieti di spostamento tra Regioni e Province. Altre perplessità riguardano anche la decisione di mantenere il divieto di spostamento l’1 gennaio, ma il coprifuoco dalle 22 del 31 dicembre fino alle 7 dell’1 gennaio di fatto è già una misura che dovrebbe contenere festeggiamenti e affini.