Sonia Alfano: “Siclari accetti subito concertazione”

“A causa della cattiva gestione dell’Aicon, la società di Giammoro che progetta, produce e commercializza imbarcazioni di lusso, che in questi anni ha accumulato 90 milioni di euro di debiti, oggi 337 dipendenti rischiano il posto di lavoro e il presidente, Lino Siclari, continua imperterrito ad ignorare i loro disperati appelli. A questo punto devono intervenire le istituzioni di garanzia perchè la situazione è gravissima”.
Così il parlamentare europeo dell’IdV Sonia Alfano denuncia la situazione del cantiere nautico messinese messo in liquidazione con conseguente cassa integrazione per tutti i 337 dipendenti, che dal 9 maggio sono 24 ore su 24 in sit in davanti ai cancelli del cantiere per protestare contro l’atteggiamento del presidente ed ex ad, Lino Siclari.
“Avvertite della cassa integrazione con un semplice sms, queste persone chiedono solo un incontro alla presenza dei sindacati per trovare una soluzione che assicuri il loro futuro lavorativo e allo stesso tempo rilanci l’azienda che ora ha un nuovo amministratore delegato e pare abbia avviato un processo di risanamento e rilancio previsto dal piano industriale 2011-2015, che non può certo partire con dei licenziamenti in blocco” commenta la Alfano.
“L’assunzione della totalità dei dipendenti presso una ditta parallela, la Aicon Marine, in modo che, alla fine della crisi in attesa del rilancio, possano nuovamente essere messe nelle condizioni di lavorare senza la necessità di ricorrere a nuove assunzioni, potrebbe essere una soluzione, se solo il patron Siclari ne volesse parlare con sindacati e dipendenti” ha concluso la Alfano.
L’argomento è stato trattato oggi in consiglio provinciale anche dall’esponente di Rifondazione Comunista, Francesco Andaloro, che ha commentato: “La situazione è difficile e merita di essere seguita dall’Amministrazione. Chiedo al presidente del consiglio provinciale di farsi portavoce nei confronti dell’assessore Fichera, affinché venga organizzata una riunione di capigruppo per concordare tutte le iniziative possibili per sostenere i lavoratori”. Un problema che riguarda questa come altre attività commerciali, costrette a chiudere: “Serve un esame approfondito della settore occupazionale, per cercare di riavviare l’economia locale”, conclude Andaloro.