La situazione finanziaria del Comune si fa drammatica: Cama chiede lo slittamento di un anno del piano di riequilibrio

Dopo i rubinetti, anche le casse comunali rischiano di rimanere totalmente a secco. La situazione economico-finanziaria si fa sempre più grave ed il Comune di Messina è costretto a chiedere lo slittamento di un anno del piano di riequilibrio, con conseguente slittamento delle risorse del Fondo di rotazione nazionale previste per il 2015. A mettere nero su bianco la pessima notizia, che rende l'ipotesi del dissesto sempre più concreta, è il ragioniere generale di comunale , Antonino Cama, nella nota inviata al Ministero e per conoscenza alla Prefettura ed alla Corte dei Conti in risposta alla richiesta di istruttoria giunta a Palazzo zanca lo scorso 9 ottobre.

Come si ricorderà , ormai un mese fa, il dirigente ministeriale Giancarlo Verde ha recapitatao al Comune di Messina una lettera pesantissima, chiedendo all’amministrazione Accorinti sia di adeguare la manovra fnananziaria alla luce del maggior disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui ex art 3 comma 7 del D. Lgs 118/2011, pari ad 1.780.842,45 euro, sia di procedere ad una «rielaborazione cognitiva che, ferma restando la massa passiva individuata con il piano originario, ne attualizzi i valori in ragione dell'attività espletata».

In merito al primo punto, il ragionere generale Cama fa un po’ di confusione circa la necessità o meno di inserire il disavanzo da oltre 1,7 milioni di euro nel piano di riequlibrio. Il capo dell’area finanziaria di Palazzo Zanca dapprima scrive infatti che «il procedimento è in fase di completamento e la deliberazione di Consiglio Comunale (che seguirà nuova deliberazione della Giunta Comunale) potrà essere esitata senza necessità di inserire tale passività nel piano di riequilibrio pluriennale»; poi aggiunge che «qualora tale inserimento dovesse ritenersi necessario "il fondo rischi straordinario", espressamente previsto per eventuali passività non previste- offre adeguata copertura nel periodo di vigenza del piano l'esposizione».

Ma la vera nota dolente riguarda la seconda richiesta avanzata dal Ministero, a proposito della quale Cama alza le braccia: nella sua nota spiega infatti che «si sta provvedendo alla richiesta rielaborazione ricognitiva», ma che – per via della mancata definizione della massa debitoria derivante dal contenzioso, «non sarà possibile ricevere il trasferimento governativo legato al DL 174/2012, atteso e inserito nel piano di riequilibrio per l'anno 2015 entro il corrente esercizio finanziario».

Il Comunre non è al momento in grado di scattare una fotografia della situazione debitoria.

Da qui la richiesta di far slittare di un anno il piano di riequilibrio, posticipando l'erogazione delle somme del Fondo di rotazione previste per il 2015 : «la rimodulazione e rielaborazione ricognitiva del piano suggerita da codesto Ministero, si ritiene che dovrà dunque avanzare di un anno solare l'inserimento del relativo importo tra le risorse di piano e l'ammortamento decennale di detto trasferimento, pur mantenendo il periodo di attuazione del piano 2014/2023».

Il ragioniere generale ammette che tale operazione avrà inevitabili ripercussioni sulla predisposizione del bilancio di previsione 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017, di cui al momento non c’è traccia.

Danila La Torre

IN ALLEGATO LA NOTA INTEGRALE DI CAMA