Risanamento. De Luca: “Niente spazio per i baraccati di professione”

La stima è di circa duemila case per poter abbattere circa duemila baracche. Ma ovviamente servono dei numeri precisi. Il sindaco Cateno De Luca li ha chiesti al dirigente del Dipartimento, Domenico Signorelli, basandosi sull'ultimo censimento, quello fatto nel 2002.

Signorelli dovrà dire, entro il 25 agosto, quante sono le famiglie "baraccate" e da quante persone sono composte, di conseguenza quante case servono. Ma negli ultimi 16 anni qualcosa è cambiato. Quindi il dirigente dovrà indicare quanti alloggi sono già stati assegnati, i criteri usati per le graduatorie, l'esistenza di eventuali graduatorie da approvare. La relazione richiesta dovrà riguardare anche le delibere consiliari che hanno individuato le priorità di assegnazione e la residualità di famiglie in ambiti già oggetto di intervento, per completare l'azione dei manufatti esistenti.

Ad esempio sono stati appena completati 50 alloggi al Matteotti all'Annunziata e 46 a Camaro Sottomontagna. Manca il collaudo ma, nel frattempo, servono le graduatorie.

"Ora stiamo affrontando la parte più delicata della strategia di sbaraccamento – dice il sindaco De Luca – : i criteri per la formazione delle graduatoria per l’assegnazione delle abitazioni. Si pone il problema dei cosiddetti baraccati di professione (pochi per fortuna!), cioè di soggetti che si sono appositamente divisi per ottenere oltre al primo alloggio anche eventuali altri alloggi mediante l’occupazione abusiva delle baracche. Per noi i criteri sono chiari: censimento 2002 con accertata permanenza dal 1995 al 1998".