Arresti domiciliari per atti sessuali su minori: il ministro Garfagna all’attacco

Esplodono le polemiche dopo la concessione degli arresti domiciliari allo specializzando del Policlinico che avrebbe compiuto atti sessuali su un quindicenne. Nelle prossime ore la situazione potrebbe già cambiare e l’uomo finire in carcere ma oggi il ministro per le Pari Opportunità, Mara Garfagna ha espresso la sua indignazione: “Di fronte a crimini come quello consumato al Policlinico di Messina, in cui la polizia ha accertato che un medico ha abusato di un quindicenne approfittando anche del suo momento di dolore e confusione per la malattia della madre, non posso che condannare la scelta degli arresti domiciliari per il violentatore- . Poi il ministro ha rincarato la dose: “-Il Governo, con l’approvazione del recente Decreto Antistupri, punta ad eliminare ogni beneficio premiale, compresi i domiciliari, per chi si macchia di reati tanto orrendi, soprattutto se a danno di un minore. Lo stesso Capo dello Stato ha da poco condannato ogni abuso sessuale ricordando che è crimine contro l’umanità-.

Un vero e proprio attacco quello del ministro Garfagna che però non sapeva che il sostituto procuratore Vincenzo Cefalo era già tornato sui propri passi. Il magistrato in mattinata aveva chiesto al gip di commutare i domiciliari nell’arresto in carcere. Un dietro front dovuto certamente non alle esternazioni della Garfagna ma alla possibilità che la legge concede al magistrato, entro 48 ore, di poter valutare diversamente i fatti. E poiché è svanita l’attenuante della minor gravità del reato il sostituto Cefalo ha chiesto che lo specializzando, che avrebbe approfittato del minore in una stanza del Policlinico, finisca a Gazzi. La sua confessione si è rivelata, dunque, determinante. Oggi il gip Luana Lino lo ha interrogato, ha convalidato l’arresto e si è riservata una decisione per quanto riguarda la richiesta del sostituto Vincenzo Cefalo.