L’arsenale scoperto dalla polizia al Cep nel 2003. Condannato Germanelli.

Il Tribunale ha condannato a 4 anni di reclusione Antonio Germanelli, di Santa Lucia sopra Contesse. L’uomo era stato arrestato nel 2003 dalla Squadra mobile, che aveva scoperto un nascondiglio di armi e droga.

Nella cantina di un fabbricato dell’Istituto autonomo case popolari, al villaggio Cep, nell’abitazione assegnata alla madre del fabbro cinquantaseienne, erano stati rinvenuti un fucile a canne mozze calibro 12, un revolver 38 special, una Beretta calibro 7,65, una 44 magnum di fabricazione israeliana, diverse munizioni e 21 grammi di marjuana. L’armamentario, in gran parte provente di furto, secondo gli investigatori era a disposizione del clan di Santa Lucia sopra Contesse.

Dopo un lungo lavoro di indagine, reso ancor più difficoltoso dal fatto che gli investigatori non disponevano di alcuna -soffiata-, gli agenti arrivarono al nascondiglio di un arsenale che cercavano da tempo.

A coordinare il lavoro era stato l’allora primo dirigente della Questura, Gaetano Bonaccorso, oggi trasferito in altra sede, e Marco Giambra e Giuseppe Anzalone (oggi, rispettivamente, capo e dirigente della sezione anti crimine della Squadra Mobile).

Insieme a Germanelli, che nel processo è stato assistito dall’avvocato Roberto Materia, la polizia, nel 2003, ha arrestato anche un trentasettenne ritenuto affiliato alle cosche.