Atm: clima incandescente, la protesta continua. E’ giallo sulle dimissioni di Manna

«La situazione è esplosiva, qui la gente è disperata». La voce è quella di Silvio Lasagni, segretario aggiunto della Uil Trasporti, e la sua frase sintetizza perfettamente il momento drammatico che si vive all’Atm. La protesta continua, questo è bene sottolinearlo subito, quindi niente autobus né tram anche oggi. Questo perché neanche dal vertice tenutosi nella serata di ieri nei locali della “Gazzetta del Sud- con il presidente della Regione Raffaele Lombardo e il sindaco Giuseppe Buzzanca (presenti tutti i rappresentanti sindacali) sono giunte buone notizie, tutt’altro.

Sono stati presi impegni sul contributo per la linea tranviaria (quasi 1 milione di euro per quest’anno, circa 5 quelli arretrati), ma la Regione ha il patto di stabilità da rispettare e non può sforare oltre. Il mandato da 2,5 milioni di euro emesso il 20 novembre dal dipartimento Trasporti della Regione arriverà a Messina solo tra mercoledì e giovedì, dunque i tempi tecnici faranno slittare di altri tre-quattro giorni l’arrivo nelle tasche dei dipendenti degli stipendi. Che saranno due e senza contributi, nonostante ieri proprio per questo motivo il commissario dell’Atm Domenico Manna avesse rassegnato le dimissioni. Su questo punto si è aperto un vero e proprio giallo: dopo aver rimesso il mandato nelle mani del sindaco, l’attuale dirigente del dipartimento Mobilità del Comune sarebbe tornato sui suoi passi, ritirando, o forse solo rimandando, le dimissioni.

Sulla situazione delicata interviene anche il direttore generale dell’Atm Claudio Conte: «Leggo e vedo in tv che alcuni organi di stampa definiscono scellerata la gestione dell’azienda. Il mio rammarico è constatare che in dibattiti in cui si parla del management aziendale non viene invitato proprio il management aziendale, forse perché qualcuno ha paura a sentirne le motivazioni e i chiarimenti sui motivi di questa gestione aziendale. Si gettano fiumi di fango – conclude – ma se qualcosa mi posso rimproverare è l’aver aderito alle richieste del Comune per servizi extra, essenziali per l’utenza, mai pagati all’azienda».

(foto Dino Sturiale)