Confermata la confisca dei beni di Rosaniti e Stelitano, i due medici imputati in Panta rei

Confermata la confisca dei beni di Alessandro Rosaniti e Felce Stelitano, i due medici calabresi condannati nel processo Panta rei, sulle infiltrazoni mafiose all’Università di Messina tra gli anni ’70 e ’90. La confisca, disposta dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, nel maggio di due nni fa, riguarda diversi conti correnti intestati ai familiari, il capitale sociale e le attrezzature degli studi medici dei professionisti, cioè la -Nova Medica snc- e lo -Studio medico dentistico associato- ed una Bmv intesata Stelitano. Il Tribunale aveva applicato anche la misura di prevenzione personale: cioè la sorvelianza speciale di 3 anni e 8 mesi per Rosaniti e 2 anni e 6 mesin per Stelitano. Tutte decisione confermate recentemente in appello, con il rigetto delle richieste dei difensori dei due, gli avvocati Francesco Traclò, Salvatore Silvestro e Nino D’Ascola. A chiedere ed ottenere la confisca erano stati i pm Francesca Ciranna e Vito Di Giorgio.

I due medici sono stati condannati a 18 anni, il 6 giugno di due anni fa, al termine del processo Panta rei, scaturito dalla complessa inchiesta sulla gestione dell’Ateneo di Messina, le infiltrazioni della ‘ndrina calabrese, il traffico di droga e di armi. Il processo in Corte d’appello partirà il prossimo 11 gennaio.