Confiscata la villa a tre piani dei fratelli Cutè a Mangialupi

Continua la lotta ai patrimoni mafiosi da parte delle forze dell’ordine. Torna allo Stato la lussuosa reggia a tre piani, che si erge fra le misere baracche di Mangialupi, appartenente ai fratelli Alessandro e Giovanni Cutè. Il Tribunale Misure di Prevenzione ha disposto la confisca dell’edificio e di una Opel Astra appartenente ad Alessandro Cutè. Quando la villa, di proprietà dei due fratelli ritenuti affiliati al clan di Mangialupi, fu sequestrata al suo interno gli agenti della Squadra Mobile trovarono marmi pregiati, vasche a idromassaggio, mobili costosi, televisori lcd e divani in pelle nel bagno, rubinetti rivestiti in oro, letti a baldacchino e tanto altro ancora.

La villetta oltre a essere abusiva, in più occasioni era stato oggetto di sequestro amministrativo da parte della Polizia Municipale che aveva anche apposto i sigilli. Ma nonostante ciò i Cutè avevano sempre continuato a costruire e ad arredare con beni di lusso gli appartamenti

Il Tribunale Misure di Prevenzione ha restituito ad Antonino e Giuseppe Cutè due Honda Sh ed un appartamento di via Marco Polo. Secondo l’accusa il clan di Mangialupi è dedito soprattutto all’usura, alle estorsioni ed allo spaccio di droga.