Cus Messina: licenziati otto mesi fa, in attesa di risposte

Otto mesi fa venivano licenziati, oggi chiedono lumi sul proprio futuro al rettore dell’Università di Messina Francesco Tomasello e al prefetto Francesco Alecci. Si tratta di otto ex dipendenti del Cus Messina, che erano stati assunti per la gestione e la manutezione della Cittadella Sportiva. Recentemente Tomasello aveva incontrato i dipendenti del Cus, garantendo l’impegno preso con i vertici nazionali del Cusi, dal presidente Coiana al legale Lentini, ma anche con il Cus Messina, presidente Piero Jaci e tesoriere Stefano Segretario. Secondo questa intesa, le figure professionali del Cus sarebbero state trasferite all’Università, ma invece oggi, quando manca ormai poco alla riapertura della struttura, nulla è stato fatto.

«Forse si ha paura – si legge in una nota – di attuare una direttiva comunitaria, già recepita dall’Italia, la n°98/50/CE, relativa al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di stabilimenti, anche tra pubblico e privato. Siamo in attesa di un parere dell’Avvocatura dello Stato, richiesto dall’Università in sede di camera di conciliazione all’ufficio provinciale del lavoro e abbiamo fatto presente questa situazione anche al Prefetto, che si è impegnato a contattare il Rettore dell’Università di Messina».

«Oggi tutti noi otto dipendenti ex Cus Messina – continua la lettera – siamo convinti che qualcosa succederà, anche perché non crediamo che l’Università o Unime Sport, organo preposto alla gestione degli impianti in questione, possano gestire con precari e precariato, una struttura tra le più belle d’Europa, dove si richiede professionalità, che noi otto dipendenti abbiamo acquisito a partire dall’organizzazione dell’Universiade Siciliana, del I° Mondiale Universitario di Baseball, degli Europei Cadetti Pallamano ecc.ecc. Oggi siamo lì a vedere Unime sport che si avvale di quattro di noi, con contratti atipici e precari, e poi di gente che non ha la nostra stessa conoscenza, e ci chiediamo: ma come si fa a gestire una struttura cosi grande con gente precaria? Ma dov’è il Piano Industriale per la gestione?».

Gli otto dipendenti sono Crocefisso Sciandrello, Marco Milano, Giuseppe Nostro, Maria Rundo, Giacomo Spiteri, Giovanni Spiteri, Costantino Crisari e Arcangelo Cibati.