Disservizi nella fornitura dell’acqua potabile. Pozzi sporchi di terra ed un’interruzione nell’acquedotto Alcantara

Negli ultimi mesi Messina e provincia hanno fatto una vera e propria indigestione d’acqua: la pioggia, che continua a cadere in abbondanza, “ubriaca” strade, terreni e pozzi creando però anche qualche effetto collaterale, soprattutto sul fronte della distribuzione dell’acqua potabile. Se da un lato, infatti, come detto, l’abbondanza di piogge esclude di certo un problema di mancanza del “prezioso liquido”, è stato al contrario proprio quest’ultimo che, riversandosi su strade e terreni in modo decisamente violento, negli ultimi mesi ha causato numerosi danni a condotte ed acquedotti attraverso cui viene garantita proprio la distribuzione dell’acqua potabile.

Un problema avvertito ultimamente, soprattutto dai residenti della zona sud di Messina, Contesse, Pistunina, Tremestieri, Mili Marina e Galati, che puntualmente, come denuncia la federazione provinciale del movimento fascismo e libertà, dalle 21.15 in poi non vedono più scorrere acqua dai loro rubinetti. Per cercare di risalire alla “fonte” del problema, ci siamo rivolti all’Amam, l’azienda acqua meridionali di Messina: una telefonata “illuminante” quella avuta con l’ing. La Rosa che ci spiegato le ragioni di tale disservizio: «Un primo problema è legato all’interruzione che da circa un mese interessa l’acquedotto dell’Alcantara, proprio in zona Santa Margherita, all’altezza di Contrada Runci, a causa di una frana che ne ha danneggiato la condotta. Un disagio che ha determinato una riduzione nella distribuzione dell’acqua un po’ in tutta la città».

Come detto però gli “intoppi” non finiscono qui: «Alcuni pozzi della zona sud – aggiunge La Rosa – sono stati “inquinati” da un notevole quantitativo di terra venuta già con l’acqua piovana e dunque al momento non sono utilizzabili, è prima necessario ripulirli. Proprio per questo ci stiamo occupando, quotidianamente, di rilevare dei campioni d’acqua per verificarne il grado di pulizia. Al momento però non siamo in grado di dire quanto tempo ci vorrà affinché i pozzi siano completamente ripuliti».

Una situazione che appare adesso più “limpida” ma comunque poco rassicurate.

(foto Dino Sturiale)