Fronte compatto anche quello della “ricerca- per dire no ai tagli imposti dalla legge 133

Non solo studenti di scuola ed unversità ma anche Ricercatori dicono no ai tagli stabiliti dalla legge 133 Tremonti-Brunetta. Anche loro, che fino ad oggi hanno preso parte ai cortei organizzati in città senza però portare avanti “personalmete- la protesta, questa mattina si sono invece dati appuntamenti al Cnr per supportare “direttamente- la causa.

All’affollata assemblea, indetta unitariamente da Flc Cgil, Cisl Università, Cils Fir e Uil Pa-Ur. Afam in attesa dello sciopero nazionel indetto per giorno 14 novembre, erano presenti il segretario regionale della Flc Cgil Giusto Scozzaro e il segretario nazionale Francesco Sinopoli.

L’assemblea è stata caratterizzata dalla forte presenza dei precari storici del Cnr,circa un terzo sul totale dei ricercatori dell’IAMC – istituto per l’ambiente marino costiero-, dell’Istituto di tecnologie avanzate A. Giordano, di quello per i Processi chimico-fisici e per lo Studio dei materiali e delle nano-strutture. -La maggior parte di noi lavora da almeno 10 anni con il Cnr con contratti di volta in volta rinnovati e ora, come conseguenza delle leggi Tremonti e Brunetta verrà licenziato -spiega Tania Irrera, ricercatrice dell’IAMC e segretaria regionale della FLC -. Eppure i nostri istituti hanno prodotto importanti ricerche in questi anni, dalle celle a combustibile ai batteri mangia-petrolio, solo per citarne alcune. Che fine faranno ora queste ricerche e tutte le altre in corso? Che fine faremo noi?-.

«Non tagli indiscriminati – ha spiegato Scozzaro – . La manovra del Governo sta minando alla radice il ruolo stesso delle università, degli enti di ricerca e delle accademie e dei conservatori».Dello stesso avviso anche Graziamaria Pistorino, segretaria provinciale della Flc Messina che ha aggiunto:«Università, ricerca, accademie e conservatori sono ricchezza del paese, per la sua cultura, per il suo sviluppo per la stessa democrazia. I fondi dedicati a tali settori, così come quelli per la scuola, non sono una spesa ed uno spreco, ma un investimento per il futuro dell’Italia, dei suoi cittadini e dei giovani».