Geologo arrestato dalla Guardia di Finanza: aveva ingerito 60 ovuli di cocaina

Sessanta ovuli contenenti cocaina stipati nell’intestino. A scoprirli

il fiuto proverbiale dei cani antidroga del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina.

Nel carcere di Gazzi, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti, è finito il geologo palermitano Umberto Viganò, 55 anni.

L’uomo è stato fermato per un controllo su un treno proveniente da Roma e diretto a Palermo, fermo alla stazione ferroviaria di Messina.

I cani hanno subito fiutato la presenza della sostanza.

Viganò, per evitare ulteriori controlli, ha consegnato spontaneamente un involucro contenente 5 grammi di cocaina ma non ha ingannato i finanzieri. Le Fiamme Gialle hanno sospettato che il geologo avesse ingerito della sostanza. Lo hanno condotto in ospedale dove ha espulso 40 ovuli mentre altri 20 li ha espulsi non appena arrivato nel carcere di Gazzi.

Complessivamente Viganò aveva ingoiato 60 ovuli per un totale di 240 grammi di cocaina. La droga probabilmente era stata acquistata a Malaga in Spagna, città dalla quale proveniva.

Viganò stamattina è stato interrogato in carcere dal gip Orlando che ha convalidato l’arresto.