Giovane muore dopo intervento di ernia inguinale. Aperta un’inchiesta dalla magistratura

Ha lottato fra la vita e la morte per 17 giorni. Alla fine non ce l’ha fatta Santino Caliri, 33 anni di Barcellona ed è morto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Papardo. Era entrato in coma farmacologico dopo essere stato sottoposto, nella Chirurgia del Cutroni Zodda, ad un intervento di ernia inguinale. Dopo la setticemia Caliri è stato colpito anche da un blocco renale che si è rivelato fatale ed ora lascia la moglie e due bambini. E sono stati proprio i familiari a presentare una denuncia che ha spinto il sostituto procuratore di Barcellona, Domenico Musto, ad aprire un fascicolo. I parenti, infatti, sono convinti che vi siano responsabilità dei medici nella morte di Santino Caliri ma questa dovrà appurarlo l’autopsia già disposta dal magistrato. Ora però l’originaria ipotesi di reato di lesioni colpose si è aggravata tramutandosi in omicidio colposo.

Il barcellonese il 27 agosto scorso era stato sottoposto all’intervento di ernia in regime di day hospital. L’operazione si complicò perché i medici anziché ricorrere all’anestesia locale praticarono quella totale ricorrendo a due dosi. E questo nonostante l’uomo avesse fatto presente di portarsi dietro ancora i postumi di un attacco influenzale che lo aveva tenuto a letto per circa una settimana.

Quando Caliri si risvegliò fu colpito da forti crisi convulsive. I parenti deciso di trasferirlo all´ospedale di Milazzo ma poiché le condizioni si aggravarono, il giorno dopo fu trasportato in elisoccorso al Papardo.

In rianimazione Santino Caliri è rimasto sempre sedato per evitare il rischio di convulsioni. Fino a stamattina quando il suo cuore ha ceduto.