Gran Camposanto: non cessa l’oltraggio alla memoria

Sfregi, decapitazioni di statue, furti di ogni suppellettile, atti vandalici e segni di riti satanici. Il Gran Camposanto, uno dei monumenti più belli e meglio conservati della città, oltre che casa dei defunti di molte famiglie messinesi, è oggetto di oltraggi di ogni genere.

L’ultima denuncia è del consigliere della Terza Circoscrizione Libero Gioveni (Pd), che, in una nota, rivela che «ignoti balordi hanno fatto completa razzia persino di tutti i portafiori dei loculi, sparpagliando e sfaldando per terra tutti i fiori ivi contenuti e lasciando così i tumuli totalmente privi dei dovuti omaggi floreali!»

Gli edifici colpiti sono innumerevoli, soprattutto quelli che confinano con la via Palmara: la Confraternita dei Rossi, il Santissimo Sacramento S. Luigi, Gravitelli, S. Francesco, la Società Operaia ecc.

«E non è tutto – continua Gioveni -: quasi a volersi prendere gioco non solo dei morti ma anche dei vivi (ossia dei parenti ancora in vita dei defunti vilipesi), gli sciacalli si sono voluti -divertire- ponendo anche dei fiori finti in alcuni dei loro tumuli acquistati unitamente a quelli dei propri congiunti.»

«Ecco perché – conclude la nota – il consigliere Gioveni ha chiesto che venga installato in tutte le zone nevralgiche dell’area cimiteriale un sofisticato sistema di videosorveglianza collegato direttamente con la centrale operativa della Polizia di Stato, che venga altresì garantito nelle ore notturne un servizio di vigilanza mobile all’interno del cimitero e, infine, che vengano sostituiti, con altri di materiale meno pregiato, tutti i portafiori dei loculi.»

Nella foto, di Dino Sturiale, una scritta satanica al Gran Camposanto. Nella photogallery immagini di degrado.