Inchiesta per concorso di ricercatore a Giurisprudenza: acquisiti atti al Rettorato

Procede speditamente l’inchiesta sul concorso per due posti di ricercatore di diritto amministrativo all’Università di Messina avviata dalla Procura di Reggio Calabria.

Una vera e propria parentopoli, secondo i magistrati, visto che a vincere il concorso furono Vittoria Berlingò, figlia del preside della facoltà di Giurisprudenza, Salvatore, e Francesco Siciliano, figlio di Pino, aggiunto della Procura di Messina. Ecco perché l’inchiesta è stata avviata dalla Procura di Reggio Calabria.

Il concorso, secondo l’accusa, era stato predisposto ad hoc per gli unici due candidati partecipanti che, naturalmente, se lo sono aggiudicati.

Oggi il sostituto procuratore Beatrice Ronchi ha firmato la delega alla Squadra Mobile di Messina per acquisire in copia, alla segreteria del Rettorato, tutti gli atti del concorso incriminato. E la stessa Ronchi avrebbe già iscritto alcune persone nel registro degl’indagati con l’ipotesi di reato di corruzione. Tutto nasce dalle intercettazioni telefoniche a Melitta Grasso, moglie del Rettore Francesco Tomasello nel corso delle quali sarebbero emerse delle notizie di reato riguardanti il concorso in questione.

(foto Dino Sturiale)