Interrogata la donna che accoltellò il marito: -Voleva uccidermi, aveva le sembianze del diavolo-

Era sconvolta dall’uso della cocaina, ed era convinta che il marito volesse ucciderla. Così ha impugnato un grosso coltello da cucina ed ha tentato di uccidere il coniuge, il pescivendolo 27enne Filippo Bonanno. Lo ha spiegato stamattina al gip Maria Teresa Arena, che l’ha interrogata nel carcere di Gazzi, Santina Lanzafame, 28 anni la donna che due notti fa ha tentato di accoltellare il marito nella loro abitazione di via Manzoni.

Quella sera lei ed il marito avevano sniffato della cocaina. Poi Bonanno è uscito per recarsi al lavoro. Al suo rientro, verso le 4 del mattino, è scoppiato il finimondo. La Lanzafame, dipendente di una ditta di pulizia, in preda ad un vero e proprio raptus di follia, alla vista del marito ha temuto che volesse ucciderla. Al giudice ha raccontato addirittura di averlo visto con le sembianze di un diavolo.

Completamente fuori di sé la donna ha afferrato un coltello di 43 centimetri ed ha cercato di colpire il coniuge. Bonanno è riuscito a disarmarla ma lei ha impugnato un altro coltello ferendolo alla testa, al collo, alle braccia e nel tronco. Il pescivendolo è fuggito in strada inseguito dalla moglie ma proprio in quel momento è giunta una Volante della Polizia. Urlando frasi sconnesse Santina Lanzafame ha preso in braccio il figlio di sei anni ed ha minacciato di ucciderlo se i poliziotti si fossero avvicinati. Gli agenti però sono riusciti ugualmente a bloccarla ma sono rimasti feriti anche loro. Santina Lanzafame, per la quale il gip Arena ha confermato la custodia in carcere, deve rispondere di tentato omicidio, sequestro di persona e violenza e resistenza a pubblico ufficiale.