Lipari. Cave di Pomice. Resta sotto sequestro la Pumex.

Confermato il sequestro della Pumex, la storica impresa di Vincenzo dD’Ambra che estrae la pomice nell’isola di Lipari. Lo ha deciso stamane il Tribunale del Riesame di Messina, che ha respinto la richiesta di dissequestro avanzata dai legali dell’azienda, gli avvocati Alberto Gullino e Palamara. I sigilli all’intera area di ex cava di contrada Porticello, in parte già sequestrata nel novembre del 2006, agli stabilimenti dell’impresa, ad un’ulteriore area, di Punta Castagna, al pontile ed ai macchinari, erano stati apposti dai carabinieri lo scorso 31 agosto. I militari dell’arma erano poi tornati ed avevano bloccato un’altra area del’impresa. Il provvedimento del Gip di Barcellona, Marisa Salvo, siglato su richiesta dei pm Olindo Canali e Francesco Massara, sono arrivati al termine di una lunga indagine. Al centro, la prosecuzione dell’attività estrattiva della pomice da parte dell’impresa, nonostante i divieti normativi, posti per evitare lo scempio del territorio. Un territorio che è tuttelato dall’Unesco e che proprio per il mancato stop all’attività delle cave rischia l’esclusione dall’elenco dei beni considerati patrimonio dell’umanità. L’inchiesta vede indagati lo stesso D’Ambra, rappresentante legale della Pumex, ed il direttore tecnico Francesco Galvagno.