Lite in sala parto. Migliorano le condizioni della madre e del piccolo. Cinque le persone indagate

Sono 5 le persone iscritte nel registro degli indagati dal sostituto Federica Rende e dal procuratore aggiunto Ada Merrino, che si stanno occupando della vicenda balzata alle cronache nazionali sulla lite avvenuta in una sala parto del Policlinico di Messina tra due ginecologi. Le accuse a vario titolo per i cinque indagati sono quelle di lesioni colpose e omissione. Nel pomeriggio i carabinieri della Compagnia Sud hanno esaminato altra documentazione al Policlinico e acquisito elementi che potrebbero tornare utili ai fini dell’indagine. Anche il Policlinico ha aperto una inchiesta interna e disposto la sospensione dei due medici protagonisti dell’incredibile vicenda.

Domani anche il ministro della Salute Ferruccio Fazio si recherà al Policlinico di Messina per far visita alla donna che ha partorito e per verificare personalmente quanto accaduto giovedì scorso nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico. Il Ministero della Salute ha inviato a Messina anche degli ispettori per fare luce sulla vicenda.

Nel frattempo, arrivano notizie confortanti sulla salute della madre e del piccolo Antonio. La trentenne, alla quale è stato asportato l’utero per via di una emorragia subito dopo avere partorito, non è più in prognosi riservata. Come spiega direttore dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia del Policlinico, Domenico Granese, -la signora sta meglio e nei prossimi giorni sarà dimessa-.

Anche il piccolo Antonio, venuto alla luce con due arresti cardiaci e un presunto danno cerebrale, sembra migliorare. Il padre Matteo Molonia ha confermato che il piccolo, ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale, ha confermato che respira autonomamente. I medici sperano di toglierlo in giornata dal coma farmacologico, cui è stato sottoposto. I giorni a venire e gli esami specifici sul piccolo Antonio potranno invece dare una risposta sui presunti danni cerebrali subiti dal neonato.

I Carabinieri della stazione di Gazzi a cui Matteo Molonia, il 37enne marito della donna e padre del piccolo Antonio, ha sporto denuncia, stanno seguendo le indagini per tentare di risalire e ricostruire quanto è accaduto giovedì 26 mattina nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Policlicnico. E quindi cercare di evidenziare se esista un nesso di causalità tra il diverbio scoppiato tra i due ginecologi e le complicazioni subite dalla donna e dal figlio.