Operazione -Boccavento-: 11 richieste di condanna e 2 prescrizioni per spaccio di droga nella zona jonica

Si è conclusa con dodici richieste di condanna e due prescrizioni la requisitoria del PM Fabio D’Anna nel processo scaturito dall’operazione antidroga -Boccavento- in corso davanti ai giudici della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Messina.

L’inchiesta, coordinata dai carabinieri della Compagnia Messina Sud, il 21 gennaio del 2006 portò all’arresto di 14 persone accusate d traffico di droga, singoli episodi di spaccio e favoreggiamento. Queste le richieste del rappresentante della pubblica accusa: 5 anni per Carmelo Brancato di S. Alessio Siculo, 4 anni ed 8 mesi per Carmelo Rizzo di S.Teresa Riva, 4 anni e 6 mesi per Antonino Di Natale di S.Teresa Riva, 4 anni e 4 mesi per Giuseppe Villari di Messina, 3 anni e 6 mesi per Salvatore Turiano di S.Teresa Riva, 2 anni per Maurizio Amante di Messina, Nunziato Casablanca di S.Teresa Riva e Angelo Occhino di S.Teresa Riva, un anno e 6 mesi per Davide Castorina di S.Teresa di Riva e Laura Mantarro di Forza d’Agrò. Stralciata la posizione die Paolo Pietro Davì di S.Teresa di Riva per un impedimento del suo difensore. Il PM D’Anna ha chiesto di non doversi procedere per prescrizione per Silvio Daunisi di Naro (AG) e Maria Grazia Di Bella di S.Teresa Riva.

Il processo riprenderà il 24 giugno con le repliche degli avvocati difensori.

A far scattare l’operazione “Boccavento” fu l’amore di un fratello verso uno degli imputati, Laura Mantarro. Il ragazzo le provò tutte per aiutare la sorella che era finita nei guai dopo aver avviato una convivenza con Brancato. Quando il giovane si rese conto che tutti i tentativi di aiutare la sorella era fallito decise di rivolgersi ai carabinieri e di denunciare tutto. Raccontò del traffico di droga che si svolgeva in molti centri della zona ionica, in particolare Casalvecchio, Furci Siculo, Forza d’Agrò, Sant’Alessio, Giardini Naxos, Taormina, Letojanni e Santa Teresa di Riva. Gli spacciatori acquistavano le droghe leggere nel catanese e poi le spacciavano spesso anche davanti alle scuole.