Operazione Lupin. La sentenza.

6 anni per Gianfranco Rapisarda, 4 anni per Lorenzo Castorina, 2 anni per Francesco Alleruzzo, l’assoluzione (chiesta anche dall’accusa). Il pm ha poi Antonino e Nino Neri. Infine, il non doversi procedere per morte del reo per quel Paolo Giacalone, titolare della cornetteria di Largo Seggiola, dove fu giustiziato nell’aprile dello scorso anno. Per tutti è caduta l’accusa di associazione.

E’ questa la sentenza di primo grado del processo -Lupin-, scaturito da una vecchia indagine su una serie di rapine messe asegno in città nel decennio scorso. Ad emetterla sono stati oggi giudici della prima sezione penale del Tribunale (presidente Attilio Faranda). Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Carmelo Scillia, Francesco Traclò, Salvatore Silvestro,Candeloro Olivo, Daniela Garufi e Tommaso Autru,

L’inchiesta scattò nel 1999 quando la polizia, indagando sul malaffare del clan Tamburella, incappò in una banda specializzata in furti realizzati in gioiellerie e appartamenti. Gli imputati alla sbarra erano accusati, a vario titolo, di associazione, rapina ed estorsione. L’accusa di essere una banda, però, non ha retto in dibattimento.