Operazione -Sistema-: il Tdl respinge i ricorsi. Restano in carcere tre appartenenti alla cosca barcellonese

Restano in carcere i tre esponenti del clan di Barcellona arrestati dalla Squadra Mobile nell’operazione “Sistema”.

I giudici del Tribunale della libertà hanno respinto i ricorsi avanzati dai legali di Carmelo D’Amico, boss del clan dei barcellonesi finito in manette un mese fa nell’operazione antimafia -Pozzo-, Carmelo Bisognano, della famiglia dei mazzarroti e Pietro Nicola Mazzagatti, ritenuto il rappresentante mandamentale di Cosa Nostra per Santa Lucia del Mela.

L’accusa per i tre è di concorso in estorsione.

A fare i loro nomi era stato l’imprenditore edile di Barcellona, Maurizio Sebastiano Marchetta che, dopo aver pagato il pizzo per un decennio ha deciso di denunciare tutto alla Polizia.

In pochi giorni ha riempito pagine di verbali raccontando delle vessazioni subite. Disse di aver pagato tangenti, sui lavori pubblici che la sua impresa si era aggiudicato dal 1998 al 2008.

Ma non era il solo. Tutti gli imprenditori che vincevano appalti pubblici nel barcellonese erano costretti a pagare alla mafia locale un pizzo che variava dal 2 al 4 per cento dell’importo dell’opera. E quando qualcuno si rifiutava di pagare, com’era accaduto alcune volte a Marchetta, subiva minacce ed attentati incendiari nei cantieri. L’inchiesta era stata condotta dal sostituto della DDA Giuseppe Verzera.