Pendolari dello Stretto: «I privati negano il diritto alla mobilità. Lo Stato dov’è?»

«Ieri alle 19.40 la società privata di traghettamento ha negato il diritto alla mobilità dei pendolari dello Stretto». La denuncia arriva dal presidente del comitato stesso dei Pendolari, Pietro Interdonato, che spiega come «diversi pedoni siano stati lasciati a terra con la scusa della precedenza da dare ad auto e pullman».

Un episodio che riaccende i riflettori, secondo Interdonato, sull’assenza dello Stato e del servizio pubblico: «I Pendolari denunciano la miopia, o collusione, dell’ing. Moretti (amministratore delegato di Rfi, ndr). Chiediamo alla classe politica locale, sia essa periferica, regionale o centrale, se hanno davvero a cuore la questione come sostengono a parole, di chiedere al Governo le dimissioni di Moretti, per un’inversione di tendenza al degrado, la precarietà persistente e l’esoso costo del biglietto».

«Quanto accaduto ieri – conclude Interdonato – è la dimostrazione palese di come si nega il diritto alla mobilità dei pendolari dello Stretto».