Protesta dei Vigili del Fuoco. Faccia a faccia con gli operatori

Delusione mista a rabbia. Due sentimenti comuni ai vigili del fuoco che ieri hanno preso parte al vertice con il sottosegretario Ettore Rosati. Un incontro nato per rispondere all’emergenza incendi di questi giorni e per fare il punto sul nodo protezione. Un colloquio che però non ha portato i frutti sperati. Antonino Quinci, vigile del Fuoco in servizio permanete, spiega perché sono rimasti insoddisfatti dall’incontro con l’onorevole Rosati. “La manifestazione di ieri è nata spontaneamente tra noi vigili del fuoco – spiega – abbiamo sentito il bisogno di un confronto faccia a faccia con il sottosegretario e facendo il passaparola ci siamo dati appuntamento davanti la prefettura, dove abbiamo manifestato al di là del colore politico o dell’appartenenza a questa o quella sigla sindacale-. Primo punto sui cui Quinci insieme ad altri suoi colleghi ritiene non si sia fatto alcun passo avanti riguarda l’equiparazione della Sicilia alle altre regioni: “Qui da noi non è possibile fare una pianificazione delle emergenze e attraverso convenzioni con la Regione che consentano di creare delle squadre o predisporre interventi in casi straordinari. La notizia dell’assunzione dei precari e solo una goccia nel mare e non risolve i problemi. Si tratta di personale che non sarà operativo prima del 2008. Tradotto in soldoni questo vuol dire che di fronte all’emergenza alluvioni che è facile aspettarsi con le prime piogge autunnali il corpo dei vigili del fuoco sarà nuovamente chiamato all’emergenza con un organico sottodimensionato-. Per tamponare la situazione i vigili del fuoco hanno chiesto al rappresentante del governo di attivare la mobilità straordinaria, come già fatto ad esempio nel napoletano per fronteggiare il problema spazzatura. “basterebbero 40 uomini in aggiunta all’attuale personale, che potrebbero coprire almeno altre due squadre, ma ci sono state risposte picche. Rosati ha chiaramente detto che non è in suo potere approvare una simile misura-.