Rfi blocca gli avanzamenti di carriera: intervenga il prefetto

Non bastano le vicende legate alla dismissione di Rfi dal servizio di traghettamento sullo Stretto. Oggi i sindacati hanno un nuovo motivo per criticare la politica dell’azienda di trasporti. A partire da oggi, infatti, come si legge in un comunicato congiunto, è previsto l’imbarco sulla navi di 6 marinai a tempo determinato, in contrasto con l’accordo del giugno 2004, sancito dal verbale d’incontro di aprile 2008, in cui si concordavano le promozioni a qualifica superiore del personale di ruolo e l’utilizzo di assunzioni a tempo determinato solo per le qualifiche d’ingresso.

I sindacati temono che questa politica miri ad impedire la carriera del personale di ruolo, che con l’attuale sistema rischia di andare in pensione mantenendo la qualifica d’ingresso. E, cosa ancora più grave, non si riesce a capire la ragione della scelta, visto che un marinaio stabilizzato costa all’azienda quanto uno precario.

Per questo motivo i sindacati ritengono che, senza l’opportuno intervento del prefetto, si rischia d’innescare la forte reazione dei lavoratori e i conseguenti problemi di ordine pubblico, che solo con l’impegno e la responsabilità delle scriventi si è riusciti fin oggi ad arginare.