Stato d’agitazione e possibile sciopero dei call center Telecom

Recentemente l’ex amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabè ha divulgato a mezzo stampa, un confortante aumento dei ricavi nonché l’incremento dell’utile netto consolidato del gruppo. A fronte di questo, Telecom si accinge ad aumentare del 15% il dividendo degli azionisti, in contraddizione però con i recenti 3.900 licenziamenti realizzati per mezzo della mobilità, con 30.000 dipendenti in contratto di solidarietà, alcuni dei quali addirittura con una riduzione di quasi il 50% dell’attività lavorativa. A Messina, ad esempio, sono stati applicati i contratti di solidarietà agli 85 lavoratori dei call center Info412 e del servizio 187 di C.so Cavour. Su queste scelte il sindacato Snater, attraverso una nota, muove una forte critica al ministero dello Sviluppo Economico, al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed alle organizzazioni sindacali firmatarie, per aver sottoscritto «scriteriatamente» accordi per ammortizzatori sociali in Telecom, «privi di qualsiasi clausola di salvaguardia atta a contenere queste contraddizioni e di strumenti adeguati a contrastare il ricorso alle delocalizzazioni dei servizi di call center».

«A questo – si legge nella nota – si aggiunge il clima invivibile e costrittivo nel quale sono costretti a lavorare gli operatori dell call center Telecom 187 di Messina, per il quale la scrivente, sollecitata dai lavoratori interessati, ha indetto uno stato di agitazione di 30 giorni. Inoltre, in assenza di apprezzabili interventi aziendali, mirati al miglioramento del clima nei call center in questione, la scrivente organizzazione sindacale, oltre a prorogare lo stato di agitazione, attiverà tutti gli organi di vigilanza preposti al fine di ottenere le indispensabili prescrizioni di legge a favore dei lavoratori».