Il Teatro Vittorio Emanuele “trascurato” da Regione ed Enti Locali

In una città che punta al proprio rilancio culturale, le dichiarazioni del segretario della Slc Cgil Biagio Oriti, suonano in modo decisamente “stonato”. Il rappresentante sindacale, infatti, punta il dito sia contro Comune e Provincia, sia contro la Regione, per la mancanza di incremento nei finanziamenti diretti al Teatro Vittorio Emanuele: «Parliamo della principale istituzione cittadina e non possiamo non notare come gli enti locali che siedono nel Cda dell’Ente Teatro, si stiano disinteressando di investire in uno dei nostro motori culturali».

Ancor più grave è però, secondo Oriti, il comportamento della Regione che per il Teatro di Messina investe un terzo in media rispetto a Palermo e Catania, circa 7milioni di euro. «Senza contare – evidenza il sindacalista – che da circa due anni la Pianta organica del Teatro è ferma sul tavolo dell’assessore i attesa di essere approvata». La Slc Cgil sottolinea anche le conseguenze della mancata approvazione della Pianta organica. «L’adozione della Pianta organica avrebbe due immediate ricadute: la stabilizzazione degli orchestrali che è stata prevista da una legge regionale ma che la mancata approvazione del piano impedisce, e la fine del contenzioso tra Teatro e lavoratori che in mancanza del riconoscimento giuridico delle proprie mansioni, spesso finiscono per aprire un contenzione col Teatro».

Due questioni di fondamentale importanza secondo Oriti che hanno spinto il rappresentante della Cgil a chiedere un incontro con l’Assessore regionale ai Beni culturali per sollecitare, appunto, l’adozione della Pianta organica e conseguentemente risposte dignitose per i maestri d’orchestra.

(foto Dino Sturiale)