Truffa degli specchietti: cinque condanne per la banda dei catanesi

Tutti condannati i catanesi che a Messina organizzavano falsi incidenti stradali per ottenere i risarcimenti dalle vittime. I cinque sono stati giudicati con il rito abbreviato dal Gup Daria Orlando.

Queste le condanne: due anni e due mesi per Salvatore Restivo, 28 anni; per lui è caduta l’accusa di associazione finalizzata alla truffa. Confermata, invece, per tutti gli altri. Un anno e 6 mesi per Giuseppe Restivo, 21 anni; sei mesi per Salvatore Restivo, 40 anni; un anno per Angela D’Amico, 19 anni; infine 1 anno e 10 mesi per Vincenzo Di Giovanni, 24 anni.

La banda sceglieva fra gli anziani automobilisti le proprie vittime e furono parecchi a cadere nel tranello tra l’aprile ed il novembre 2007 fra Messina e provincia.

Il sistema era sempre lo stesso: i catanesi parcheggiavano la loro auto con lo specchietto retrovisore già rotto. Quando transitava un anziano lo rincorrevano e gli contestavano di aver rotto lo specchietto dell’auto colpendolo con quella della loro. La maggior parte delle ignare vittime finiva per cascarci. I truffatori si facevano consegnare somme di denaro i 40 ed i 150 euro dopo aver esibito una falsa fattura che attestava l’acquisto recente di uno specchietto retrovisore.

A smascherare la banda hanno contribuito i monaci del santuario di Lourdes. Insospettiti dalla presenza del gruppo davanti alla chiesa hanno filmato tutto e consegnato la videocassetta ai Carabinieri. Gli investigatori avevano già avviato un’indagine a seguito delle numerose denunce scattate nei confronti dei truffatori e dopo vari appostamenti sono scattati gli arresti.